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Nell’ambito della rubrica “Canto presente” oggi presentiamo la poesia di:

Mariangela Ruggiu

ogni giorno vieni Amore
vestito da uomo

e ti guardo con occhi di meraviglia

mi sorprende sempre
che tu abbia occhi e mi guardi
che tu abbia dita e disegni
contorni alle mie trasparenze

vieni ogni giorno
mi nasci come un bambino
e mi chiami madre

eppure sei padre di me
sei ponte tra le acque che sono
e fuoco nel buio
e musica dei respiri
ala di questi voli
sei tutti i nomi
sei tutte le mani
e ti guardo con occhi di meraviglia

*

per questo sono tornata

per esserti madre, tu che sei
madre di me, ma confondiamo il nome
nelle acque del pozzo, nei semi del grano
nel nome dei nomi

la tenerezza della carne
l’odore della morte, l’andare del respiro

tutto il tempo muto dell’amore
deve maturare dentro gli occhi

il mio buio nasce nel tuo grembo
tu che sei madre di un’altra madre

e siamo così, anelli della catena
fino al primo che ha partorito
il nome di dio, ed era femmina

*

non c’è amore dovuto, madre

imparo da questo errare
il senso dell’amore
il potere di generare

noi che sappiamo custodire la terra e il seme
e il sapere dell’amore

noi tavole di pietra, papiro
o voce che si è spenta nel farsi sacrificio,
nell’io perso e svanito

madre, imparo dall’errore
questo amare che non si sottomette
e a te dice, a te che sei madre,
o padre, o figlia, o qualunque uomo

ti amo perche voglio
ti amo perché sono

*

l’amore ha piccoli frutti rossi
profumo di miele
e il tuo sguardo smarrito
che si perde tra i fiori

l’amore ha la mano aperta
aspetta il dono da accogliere
come fosse grembo
come fosse seme

poi germina
istanti di perfezione
sogni incredibili, segni
d’infinito oltre

*
ritornano le rondini in un non luogo
che salta sempre l’inverno

noi no, noi mastichiamo cristalli di ghiaccio
e sogniamo il ritorno in un ventre caldo
che abbia profumi di terra

come la pioggia dell’autunno
che scorre sugli occhi e li fa limpidi
e fa leggera l’aria

e noi ritorniamo

rondini ancora una volta

*

amami
amami a prescindere

sono argilla cruda
e il sole aprirà crepe

non aspettare la bellezza
di un dio perfetto

ama il mio errore

questo perenne errare
cercandomi