Di solito siamo abituati a guardare in modo causale e non organizzato, sebbene ben volentieri ci soffermiamo a guardare le immagini che comportano violenza e brutalità. La frenesia della modernità elabora nell’uomo una molteplicità di sensazioni difficilmente gestibili. Non vi è l’abitudine ad osservare. Il tempo è considerato opprimente ed è vissuto come incessante ripetizione. La bellezza delle cose non intriga, non serve, fa perdere tempo all’occhio e alla mente. Immaginiamo di vedere un albero: in un secondo, l’occhio liquida l’immagine, archiviandola nell’oblio. Immaginiamo, invece, di osservare un albero: scorgiamo le foglie, i rami, il fusto, i frutti, i colori, il movimento del vento, le ombre. Ma al di là delle cose esteriori possiamo anche avere la consapevolezza di tutto ciò che non è visibile: le radici, ad esempio che si ramificano profonde ed entrano in contatto con altre realtà. Continua a leggere
Le immagini nel loro contenuto intrinseco di sostanza e forma. Recensione di Elio Ria a “Tre valli, uno sguardo” di Elio Scarciglia
21 venerdì Ott 2016
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