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A ogni cosa il suo nome, Francesco Tomada, L'infanzia vista da qui, Non si può imporre il colore ad una rosa, Portarsi avanti con gli addii
Nell’ambito della rubrica “Canto presente” oggi presentiamo la poesia di:
Francesco Tomada
Da L’infanzia vista da qui, Sottomondo, 2005 (rist. Dot.com Press 2015)
Impercezione
Dormi e il tuo corpo si fa sottile
come un quadrifoglio tra le pagine
e non è carta ma stoffa di lenzuola
e non è libro ma tu portaci fortuna
in questa escoriazione fino al vivo
che per paura di essere banali
solo di rado chiamiamo amore
(a Stefania, finalmente)
Eri troppo minuta per essere donna e sorella maggiore
come sembrava impossibile che tu fossi madre
come sembrava impossibile morire di parto
nell’anno duemila di Dio
pesavi di meno di questo cognome che oggi
io porto da solo che se si potesse prenderlo
in braccio e sollevarlo come facevo con te
sarei un uomo diverso e avrei un sorriso
più facile da regalare ai miei figli
Da A ogni cosa il suo nome, Le Voci della Luna, 2008