
Immagine creata con AI
Versi di una nota sola
Per un itinerario musicale
I.
La mattina è per la composizione.
Di un sogno, di un’idea
di un affacciarsi
sul davanzale del tempo,
nell’ultimo minuto di buio.
Aspettiamo che il sangue
ci risuoni nelle vene
e insieme lo aiutiamo
intonandoci
sul medesimo accordo.
Sciolgo le dita,
il giorno entra dai vetri.
Le formiche di note in cadenza
sulla nostra pelle spiegazzata.
Quartine di schiocchi,
arpeggi di baci.
Il rigo non fa che allungarsi
e il nostro minuetto, muta in sinfonia.
II.
Si cammina sulle strade dei giorni.
E il ritmare dei nostri passi
come massi in caduta
da collina che frana,
scandisce le ore
mentre crollano, disperse
Irregolari e imperfette
sempre scenderanno
ma la Valle, accogliendole tutte
sarà barra doppia
dopo monti di note.
III.
Questa poesia non vuole
indicare, definire
o esprimere.
Non vuole essere niente
che già non sia,
ma sola restare
nel vuoto creatore dell’essenza.
Versi come pause
nella timida espirazione,
se la bacchetta fulmina:
ultima vibrazione.
Questa poesia vuole
essere incisa
nel silenzio.
IV.
Ora
possiamo appena ascoltare
questo schiodare di stelle
dal cielo
questo continuo sgusciare
dal canto,
delle nostre fiamme
il fremito incanto.
R-accolto ogni pezzo di strofa
tutta la musica che resta
conchiusa
in una sola nota
Testi inediti di Miriam Sartori