Non possiamo opporci con la forza, ma possiamo farlo con forza. Dire cioè fermamente d’essere contro ogni guerra. Noi – come afferma la nostra Costituzione all’art. 11 – ripudiamo la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.

La scelta riguarda ogni conflitto, nessuna controversia può trovare soluzione attraverso la violenza, perché, come ci insegna la storia, la violenza genera odio e l’odio altra violenza, in una spirale perversa che annienta l’umanità, sparge morte, causa dolore, distruzione, sgomento, produce eventi raccapriccianti, dove si manifestano i peggiori comportamenti di cui l’ uomo è capace.

Per questi aspetti non è diversa da altre guerre quella che si combatte a Gaza, giungono immagini e notizie strazianti. Soprattutto quando a pagare il prezzo più alto sono gli esseri più deboli: donne e bambini. Probabilmente riconoscete l’immagine sottostante, fotogramma di un video , diffuso dal quotidiano La Repubblica, diventato simbolo della guerra in corso tra Israele e Palestina, che ben rappresenta il dramma dei bambini in fuga, sbandati, orfani, affamati.

L’opinione pubblica europea, impressionata dalle immagini e dai racconti provenienti dalle zone di guerra, organizza in questi giorni iniziative di pressione perché cessi il massacro della popolazione palestinese. Proprio ieri in varie piazze d’Italia si sono riuniti manifestanti contro la guerra a Gaza. Da giorni si muove in mare la Global Sumud Flotilla, costituita da gruppi di imbarcazioni che, partendo da vari porti europei, intendono di raggiungere Gaza per fornire sostegno e aiuti umanitari. E’ del 12 settembre scorso l’approvazione della risoluzione dell’ONU per una soluzione pacifica della questione palestinese con riconoscimento di due Stati.

Limina mundi è un blog letterario, eminentemente apolitico, ma non indifferente a ciò che accade nel mondo. Ecco perché dobbiamo in quest’occasione, ancora una volta, ribadire la nostra contrarietà ad ogni forma di violenza, alla guerra, alle ragioni imposte con le armi. Siamo uomini, abbiamo la parola, e con la parola si cercano soluzioni, la composizione dei contrapposti interessi. Col confronto si evita il conflitto.

Con la parola si esprime anche il dissenso. Per ribadirlo contro la guerra, anche collettivamente, l’invito di questo litblog, aperto a chiunque voglia partecipare, è a proporre alla casella e mail liminamundi@gmail.com brani, testi, spezzoni, versi, racconti ed altre analoghe espressioni per la pubblicazione su Limina mundi. Contro ogni guerra.