
Si cammina sul filo degli anni
da esperti funamboli.
È un difficile andare ma si va.
E intanto il mondo, attorno,
muta faccia e colore. Senza posa
ogni creata cosa
in poco d’ora ci diventa strana.
E con le cose ci mutiamo noi,
d’oggi in domani.
Solo sta fermo nel fondo di noi
quel nostro tempo primo,
l’infanzia, all’ombra della madre, sotto
il crocifisso piccolo di avorio.

Diego Valeri, Piove di Sacco, 25 gennaio 1887 – Roma, 27 novembre 1976, è stato un poeta, traduttore e accademico italiano. La sua formazione letteraria avviene attraverso Pascoli, dal quale acquisisce in gran parte il lessico, la sintassi e le forme metriche, il D’Annunzio dell’Alcyone, i crepuscolari e nella sua lirica si avvertono gli influssi di Verlaine e dei post-simbolisti. Il tema principale della poesia valeriana è la natura, una natura che vive autonomamente escludendo così qualsiasi elemento antropomorfico.