
Enzo Mandruzzato nel “Prisma lirico” di oggi con Agnolo Bronzino, Michelangelo Buonarroti, Albrecht Dürer
Una volta il poeta
assomigliava al santo.
V’immaginate un santo
che dice “sono un santo”?
un poeta che dice “noi poeti”?
E’ una parola che non ha plurale.
Tutt’al più, numerosi singolari.
E i santi in sindacato, li pensate?
Ed un santo premiato in un concorso
con la targa, la coppa, la medaglia?
Certo, credeva in Dio,
anche quando era ateo;
piuttosto non credeva seriamente
alla propria esistenza.
Scriveva e dipingeva
per averne coscienza.
Non scriveva per vivere,
ma viveva per scrivere. La vita
-valori, ideologie e sentimenti-
non erano che creta alle sue dita.
Il poeta era un cinico
che somigliava a Dio .

Poesia: di Enzo Mandruzzato, dalla raccolta “Ti perdono la morte”, 1985
Opere:
“Ritratto di Dante Alighieri”, Agnolo Bronzino, 1532
“La Creazione di Adamo”, Michelangelo Buonarroti, 1511
“Autoritratto con pelliccia”, Albrecht Dürer, 1500
