
kendall
“concentrati sulla respirazione”
mi dice l’amico in cerca di armature per passeggiare nel quartiere.
il mio respiro è un carnevale
un sacco di lattine cadute davanti al cassonetto
“no, non devi ascoltarla
ma entrarci”
allora dico
la mia respirazione è lunga quanto le gambe di kendall jenner
your time is the next
mangiamo
piantiamo fiori
scattiamo foto con i boccioli
ungiamo gli occhi appena screpolati dei gattini
mangiamo
prepariamo torte e pezzi di carne per la risurrezione di Gesù
mangiamo
lo zingaro e sua moglie passano in carrozza per raccogliere rottami metallici
guardano le case a due piani come noi guardiamo i boccioli
mangiamo
sta diventando sempre più chiaro che
stiamo morendo insieme
fissati come pezzi di canditi in una colomba.
non esiste altro tipo di morte
e dopo che l’abbiamo capito
non ci trasmettiamo più malattie
solo le cifre del chilometraggio
mentre aspettiamo il nostro turno
e pochi in casa hanno ancora energia
per mettere le foto su instagram
cambogia
prendiamo un minibus cambogiano per arrivare al monastero sopra cluj
attraversiamo un quartiere fatto solo di fortezze.
assomiglia a firenze.
ha un sole teletrasportato
parcellizzato solo sulle pareti
fotografate per cartoline.
per mancanza di fondi
nelle stanze degli ex carnefici diventate monolocali
è rimasto il sole est-europeo
con un bilanciamento del bianco introvabile.
quando incendia le colline intorno
la guida deve urlare ai turisti dentro il microbus
cambogiano
che hanno la fortuna di assistere a questo raro fenomeno naturale
che colora il cielo di azzurro
e le lettere che volano nell’aria diventano chiare
“balocco. torte in festa”
turchese
vicino a punta della dogana
c’è un negozio che vende famiglie di elefanti in vetro di murano
sono brutte come tutte le famiglie di elefanti a venezia
con occhi di polpo e con le zanne a metà
ma hanno un colore turchese che può spaccare il buio
e penso che forse, viste da lontano,
messe sotto la tv
piacerebbero a mamma
che colleziona da sempre elefanti e campanelle
con incisi i nomi delle più belle città
ma lei non può più salire nella sua camera da letto
sta giù con la nonna dove la tv è messa su un tavolo
e non c’è posto per gli elefantini turchesi
che mi sembrano ancora adatti per essere “l’ultima cosa da vedere”
baby don’t hurt me no more
in romania abbiamo un dio piccolo
esattamente come un nano da giardino.
l’80% dei suoi poteri si consuma per:
– aiutare le persone a mettere maiolica e piastrelle in bagno
– aiutare figli con gli esami di diploma o per entrare in facoltà
– portare la pioggia
– far smettere di piovere
– benedire macchine audi e mercedes
il 20% dei poteri rimane per gli incontri dal vivo con i contadini.
sulla via verso il bar puoi parlare con lui come con qualsiasi altra persona
è molto “di casa”
l’unica cosa che ti promette è che se baci milioni di icone arrivi
in paradiso
che è un tavolo enorme con cibo e bevande illimitati,
con menestrelli zingari e orario continuato
l’ora
mamma è morta tra le 22:32 e le 22:33.
aveva 66 anni e 6 mesi.
è sopravvissuta 4 mesi in più delle previsioni più ottimistiche
tra gli ultimi due respiri sono passati almeno 7 secondi
non mi ricordo se la tenevo per mano o no
ma so che qualche ora prima
le ho sussurrato nell’orecchio “non avere paura mamma.sarà bello”
non avrei potuto dire una cosa più stupida
Testi di Oana Pughineanu-Oricci, tratti da “Bilanciamento del bianco”, Fallone Editore, 2024.