
Parlare di Poesia induce a riflettere. È dovuto alla Poesia uno spazio esclusivo. Al cospetto della Poesia si é, volendo usare una immagine intrigante e vera, come di fronte a un quadro: lo osserviamo in silenzio, studiandone -leggendone- il linguaggio, il suo potere evocativo, e i segni, le forme, il significato, consapevoli del fatto che non ci troviamo, però, all’interno di un museo ma nel farsi vivo delle cose, nel loro farsi esperienza. La Poesia prima di scriverla ha bisogno di una lunga e profonda dedizione e disciplina affinché si possano comprendere innanzitutto le ragioni della sua esistenza. In questo senso l’esortazione di Louis F. Celine suona ancor oggi attualissima: “Nella scrittura lo stile è di fondamentale importanza, necessita di tanto lavoro, ma nessuno oggi vuole faticare, le frasi devono essere scardinate ed è un lavoro durissimo… Bisogna che la cosa tenga sulla pagina. Per tenere su una pagina, serve uno sforzo grandissimo”. Ecco, lontano da certo mainstream che fa del linguaggio della poesia un’espressione troppo spesso verbosa e sciatta, piegata a una mal compresa “ragione del cuore”, le qualità della scrittura poetica di Paolo M. Rocco le rileviamo non solo nei contenuti delle sue liriche ma anche nell’acquisizione di uno stile personalissimo che funziona come la carta d’identità di una esperienza che traccia una strada originale e di sicuro interesse nella formulazione di un pensiero poetico nuovo e suggestivo che, oggi, si è affermato anche oltre i confini nazionali con la pubblicazione di “En cada estacion del recorrido/A ogni stazione del cammino – poemas escogito 1989/2021”, una significativa antologia di sue poesie pubblicata in Spagna, bilingue, da Nautilus Ediciones. E dunque, queste dedizione, disciplina, stile sono attributi che pienamente si addicono alle poesie di Paolo Maria Rocco giunto al suo quarto libro. Oggi rileviamo per queste ragioni una voce di indubbio valore che si distingue per l’universalizzazione del suo dettato, capace peraltro di esprimerlo nella perfetta solitudine che è dovuta alla Poesia, avulsa dalle lusinghe di appartenenze a ‘scuole di pensiero’, ‘tendenze’, gruppi, mode…: «Ora una poesia nuova induce ad ammettere che c’è un tempo ancora per la poesia dell’opposizione aperta e dichiarata al mondo. La lettura delle liriche di Paolo Maria Rocco mostra – ha scritto Al J. Moran – che nel mondo il pensiero poetante risorge come poesia della fine di un mondo (…)».