
RUPI KAUR: Home body. Il mio corpo è la mia casa
tre60, 2022
trad. di Alessandro Storti
Rupi Kaur è poetessa, artista e performer. A ventun anni, mentre frequenta l’università di Waterloo, in Canada, scrive, illustra e autopubblica la sua prima raccolta di poesie, milk and honey, che ben presto diventa un fenomeno internazionale. Viene tradotta in 42 Paesi e arriva al numero uno della classifica del New York Times, rimanendovi per cento settimane consecutive. Nel 2017 pubblica la sua seconda raccolta, the sun and her flowers, che riscuote nuovamente un clamoroso successo mondiale. I due libri hanno venduto complessivamente 8 milioni di copie.
*
il sesso è un modo per
trascendersi nell’altro
e separarsi
bellissima espressione terrena
ma per me
il sesso è stato fanciullezza
trascinata a morte
lui diceva
che avremmo giocato
poi chiudeva sempre la porta a chiave
il gioco lo sceglieva sempre lui
quando gli dicevo di smettere
diceva che me l’ero cercata
ma cosa ne sapevo io
degli orgasmi involontari
del consenso
e della scelta
a sette, otto, nove, dieci anni

la depressione è silenziosa
non la si sente mai arrivare
e tutt’a un tratto è
la voce più alta che si ha in testa

voglio vivere
è solo che ho paura
di non essere all’altezza
dell’idea che la gente ha di me
ho paura d’invecchiare
terrore di non scrivere mai più niente
degno di essere letto
di deludere quelli
che contano su di me
di non imparare mai a essere felice
di essere di nuovo al verde
e dopo la morte dei miei genitori
ritrovarmi alla fine da sola

voglio un corteo
voglio musica
voglio coriandoli
voglio la banda che suona
per quelli che sopravvivono in silenzio
voglio una standing ovation
per ogni persona che
si sveglia e va verso il sole
pur avendo in sé un’ombra
che la trascina indietro

ho un rapporto molto complesso
con il paese in cui sono nata
i nostri uomini sono stati
massacrati in quelle strade
le nostre donne sono state stuprate
mentre migliaia venivano torturati
e fatti sparire dalla polizia
lo stato indiano nega ciò che ha fatto
ma nessuna profusione di yoga e bollywood
può farci dimenticare il
genocidio sikh che ha orchestrato
-mai dimenticare il 1984
*
nei giorni dell’immobilità
sono state le donne
a venire a innaffiarmi i piedi
finché non ho avuto la forza
di reggermi
sono state le donne
nutrendomi
a resuscitarmi
-sorelle

Testi tratti da Rupi Kaur, Home body. Il mio corpo è la mia casa, tre60, 2022.