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culliamo pure
un’invenzione di piume
in veleggio su correnti di vento,
annusiamo pure
il profumo di parole leggere
che fanno il mare vicino
e il cosmo senza confini,
illudiamoci pure
di avere l’eterno
a portata di mano,
la frase variante di una preghiera
perché giunga prima all’udito di dio,
ma non si cambia segno alla terra,
non si fa razzo la testa col suo cranio pesante,
e non c’è volo, ascensione,
né un altrove presente,
solo pioggia a cadere
e tu che galleggi
sopra un’acqua che sporca.
FRANCESCO PALMIERI
(dalla raccolta “Passaggi, rabbie e altro” – pubblicata qualche giorno fa da Terra d’ulivi edizioni)