
METAPOESIA
ci eravamo illusi
di essere tangenti
ad orbite celesti
(e sotto alla camicia
il cuore della corsa
perché doveva darsi il salto
e noi sospesi,
così, all’improvviso,
sarebbe stato dio
a sollevare le coperte,
a rimboccarci il cielo
azzurro sulla faccia)
e abbiamo continuato
a scrivere parole,
le più leggere,
a decifrare il segno
di astri e stormi in volo,
abbiamo continuato
e ancora resistito
al venir meno
di futuro e tempo,
truccando la ragione
soffiando sulla coda
di aerei che erano carta
ed ora
lo so che era un farfuglio,
un farsi vento in bocca
l’accendere qui a terra
segnali e fumo
per gli occhi degli alieni
che mai sono atterrati
ora lo so
che siamo soli qui
fra questo mondo e il cielo,
che maturiamo carne
come la polpa e il frutto
e quando scade l’anno,
il giorno e l’ora,
è un ultimo minuto
per noi che siamo stati
l’appena di un secondo,
un poco di memoria
negli occhi di chi ci ha visto
nel cuore di chi resta
nell’amnesia di chi
nemmeno saprà il tuo nome.
FRANCESCO PALMIERI
(dalla raccolta edita “Il male nascosto” – Edizioni Terra d’ulivi)