Lamento di Ulisse
(infine
era questo l’approdo
non riposo di ulivi
né carne di sposa,
solo lame, coltelli
ancora la guerra,
ed è già tutto visto)
ho di fronte altro mare
e una barca per salpare
(se schioccassi le mie dita
vele stese, acqua ai remi)
ma dove riva, scoglio,
l’anfratto sconosciuto,
il varco e poi le stelle
e l’immenso che mi accoglie.
FRANCESCO PALMIERI
(dalla raccolta edita “Fra improbabile cielo e terra certa” – Edizioni Terra d’ulivi)
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