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Ricordo la cesura tra il prima e il dopo
l’apertura profonda della faglia
sulla dorsale oceanica
che non verrà mai più ricomposta.
Una deriva che non avrei mai
immaginato così veloce
il cigno nero che distingui
nello stormo avvicinarsi e atterrare
ignaro di essere un oscuro messaggero
testimone e padrone del tempo.
Tutto ora si trova in un ricordario polveroso
abbandonato in fretta su in soffitta.
Tutto sta rientrando nella norma
di una sopravvivenza da mercato nero.
C’è la guerra dicono, ma è lontana
e dobbiamo mobilitarci solo quando
si odono dal vivo i colpi di cannone.
Ricordo che era una serata da concerto
per mandolino solo, e andammo alla musica
come si va quando si è benevoli col mondo
certi che il mondo ci risponda con un trillo
con una innocenza studiata e un’aria accorata.
La musica che ancora incanta e ripara
le crepe nelle ciotole con il suo oro.

Francesco Tontoli