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mi vedrai a volte
in un turbinio di polvere,
nell’acquazzone estivo
che dura qualche goccia
o solo di sfuggita
fermo sul marciapiede
appena un poco prima
del tram fra me e te
mi vedrai
nella poesia incompiuta
lasciata sopra al tavolo
(e le parole a terra
col cuore fracassato
perché la parola è morta
se manca chi l’ascolta)
o qualche volta a fianco
senza che avrai il sospetto
di me trapassato al vuoto
un fotogramma mobile
che scambierai per vivo.
Francesco Palmieri
(dalla raccolta inedita “Frammenti”)