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ci si deve arrendere
al gelo dei risvegli,
al vuoto abracadabra
che non trasforma nulla,
al niente di preghiera
che si sperde in cielo

(e li ricordi tutti
i giorni dell’attesa
quando la pioggia ai vetri
era un bussare d’angeli
e l’universo intero
una sinfonia di trombe)

ci si deve arrendere
alla logica del fuoco
che consuma e incenerisce,
al tempo inesorabile
che infine dice il vero

e allora fai uno squarcio
fra costola e costato

il cuore negli scarti
e nel torace un sasso.

Francesco Palmieri
(dalla raccolta inedita “Frammenti”)