Stamattina al risveglio
scambiandoci il buongiorno
nel raccontare le piccole storie
come quella di essere stati lontani nel tempo
ti ho chiesto se per caso mi avessi sognato
e come. Se anche lì insomma
per forza o per amore ci fosse stata
quella cosa che ancora teniamo viva
tutti i giorni l’uno nell’altro.
Se talora imbastendo una storia inverosimile
e smaltendo i ricordi residui
ci fosse stata la mia presenza
il simulacro che abbiamo agitato
con la devozione e che il tempo ha scandito
come fosse un quotidiano dio minore.
Non mi è mai capitato di chiederlo
dire ” scusa, mi sarò mica perso dentro
ciò che hai sognato? e ti ho voluto bene
anche lì?”.
Ma ho sentito che ti era successo
non sempre, non spesso
di avvertire e avvertirmi di notte
dormendo al di fuori dal sogno
provare precisa la forza sensibile
di parlare chiedendomi con la voce impastata
di uscire da dove stavi sognando
di stare un po’ sulla soglia
di spostarmi ai bordi della nave
ai confini del letto.
Francesco Tontoli