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dovresti chiedermi perdono
dio
o chiunque tu sia
per lo strazio, il supplizio,
l’inizio immortale
di quando si era bambini
e poi gli anni contati
il sudore alla fronte
l’inutile freno
della corsa alla morte
dovreste chiedermi perdono
padre
madre
voi lo sapevate
che sempre si nasce orfani
che imparare a vivere
è già come morire
dovreste chiedermi perdono
tu uomo
tu donna
per le parole salate
quando ero ferito
per le spalle voltate
quando ero più solo
per l’amore per sempre
che non sa diventar vero
per le tante promesse
che nessuno mantiene
dovreste chiedermi perdono
dio padre madre uomo donna
solo per farvi sapere
che io non perdono.
Francesco Palmieri
(dalla raccolta inedita “Mr Hyde o del profondo abisso”)