Questa non è più una pagina bianca.
Richiamo i pensieri e il foglio elettronico
mi restituisce una nuda luce sul volto
non ci sono particelle sospese che vagano
sul bianco non una virgola che attenda
non un punto un riferimento una pausa.
Ho letto che Rembrandt nell’ultima parte della sua vita
aveva fuso colori e forme come in un delirio
una figura che si specchia nell’acqua appena mossa.
I suoi committenti non capivano che quel nuovo modo
di vedere si avvicinava a qualcosa che ha a che fare col sogno
con ciò che è incerto che turba ed è sublime
pescando in quell’acqua materia fresca e forme tremolanti.
Ma forse come accadde anche a Monet
per via di quel suo velo sugli occhi
era solo un punto oscuro sulla pupilla
una retina fragile una retrovista
un déjà vu che vede la luce
e legge a fatica le lingue sconosciute
con cui parlano le cose.
Francesco Tontoli