
Qualsiasi progetto creato con cura, amore per la musica e per la parola nelle loro infinite e inesauribili possibilità, è destinato ad avere ottimi riconoscimenti di pubblico e critica. E’ il caso di “Canzoni all’angolo”, il nuovo disco, come si chiamava un tempo, di Luigi Mariano, valido cantautore salentino romano d’adozione, che a sei anni di distanza dal precedente album “Asincrono” propone undici nuove tracce, testimonianza matura e convincente di un periodo costruttivo di formazione, fatto di live, lavoro, esperienze di scrittura e composizione. L’album, dedicato al padre Salvatore scomparso da poco, é stato arrangiato e registrato presso il Belair Studio di Alberto Lombardi, su progetto esecutivo di Pierre Ruiz, pubblicato da Esordisco e distribuito da Audioglobe. Le tracce Come orbite che cambiano, Il fantasma di Tom Joad e L’ora di andar via sono state impreziosite dall’esecuzione di un quartetto d’archi diretto da Antonio Fresa e registrate presso il MAD Entertainment Recording Studio di Napoli da Andrea Jean Michel Cutillo. La band “fissa” che ha suonato in studio è composta da Alberto Lombardi alle chitarre, Marco Rovinelli alla batteria, Pierpaolo Ranieri al basso e Primiano Di Biase alla fisarmonica/hammond/rhodes; a costoro si sono aggiunti Alex Valle (pedal steel guitar, mandolino e dobro) e Mario Gentili (viola e violino). Appena pubblicato l’album è stato insignito del prestigioso Premio Lunezia Doc 2016, a dimostrazione del fatto che si tratta di un lavoro di indubbia qualità, evidente fin dal primo ascolto.
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