Avrei dovuto nascerlo
Avrei dovuto nascerlo
esserci dove ora non sono
crescere dividendomi in parti
nella culla di un altro.
Un ragazzino se non introverso
almeno taciturno, capace di saltare
fin da piccolo sulle mattonelle
senza toccare le linee.
Azzardare un cammino in cui il piede
atterra su una superficie più elastica
avendo la testa nascosta dentro un ermetico
casco di riccioli che a fatica distingui le luci
degli occhi-binocoli che avvicinano cose.
Avrei pestato meno merde correndo
e sulle mie lune avrei piantato bandiere di latta
immobili, rigide, sventolanti parole
come quelle che in Tibet legge il vento
e che stanno in silenzio tra loro
prima di scendere e muoversi.
E come fa il vento sarei andato lì
in ogni dove su in circolo
prima di scegliere di nascere
prima di nascondermi a morire.
(2014)
Francesco Tontoli