
Livorno, Piazza Mascagni
Sulla terrazza delle ricordanze
si prende sul viso lo schiaffo del libeccio
nelle passeggiate controvento
prima che la pioggia spenga
definitivamente il palpito del cielo.
Siamo guidati da una bambina saggia
che ci difende dalla sferza della solitudine
attraversa la corrente, calpesta per gioco
solo le mattonelle scure, e sceglie la strada
della sua piccola candela di luce
che si oppone alla tempesta.
Qui saggiamo la natura delle cose
il salmastro che penetra nei pori
il rumore dei fiocchi e delle bandiere
il battere ritmico dei pennoni
le onde che ingrossano il cuore e l’orizzonte.
Qui bisogna urlare per sentire
le mie e le tue voci nascoste
e quella taciuta che il vento porta sul dorso.
E prima di salutare il mare con un inchino
piegati come fuscelli dal soffio del tempo
ci guardiamo ad occhi semichiusi
sprecando lacrime di sale
tenendo protetta in mezzo a noi
la nostra infanzia come un tesoro conteso
ognuno stringendo la sua piccola mano.
Francesco Tontoli