
Piet Mondrian, Composition with large red plane, yellow, black, grey and blue (1921)
La poesia è anche incontro, una geometria di rette a volte parallele, altre volte perpendicolari. Similmente al quadro di Mondrian un reticolato vivo e riccamente colorato. Nell’ambito della rubrica Versi Trasversali, presentiamo la poesia di …
TERESA VALENTINA CAIATI
Leggo ogni giorno i silenzi che mi invii,
annuso l’intenzione che ci metti
anche se evapora, cerco nell’aria
un segno, un distico elegiaco nel vento.
Sai, conosco la potenza
delle cose lontane, la metamorfosi
che non dà scampo e trasforma
i punti interrogativi in punti fermi.
Il giorno esatto del mese di Marzo,
alle idi le odi di odio risuonano.
Non si può ripartire dopo un addio,
mi spieghi le instrucciòn de seguridad
ti guardo e non capisco dove aggrapparmi
in caso di pressurizzazione, sprofondo.
Immaginare santi
per rispetto dei grandi,
andare in processione intorno al verso,
col cero che cola il moccolo nell’ipertesto
dei tuoi rimandi, dacché mi amavi
ad oggi, i pianti
e che ne sanno i grandi,
e che ne sanno i santi.
Del tuo nome so dire la prima lettera
la buca in cui metto i piedi quando piove
e il vuoto che mi assale tra gli schizzi
e il freddo di ottobre che non mi asciuga
e poi ancora, l’ostinazione a non aversi,
a sillabarsi
sguardi di commiato in sordina dai passanti
indifferenti
e poi tacere
anche nel verso delle parole che dici,
che non dici e scrivi
senza sottintendere niente
oltre la rondine non fa primavera.
Ti stereotipo senza auscultarti l’anima.
È giallo ocra lo sfondo sul foglio
a pois come Yayoi Kusama la mia fantasia.
Ogni cosa ha un simbolo, un segno.
Di te conosco l’archetipo, la statua senza nome,
mono sguardo binoculare fisso perso nel vuoto
con la posa canonica degli invertebrati di mare
al primo sole di aprile.
Ti stereotipo senza auscultarti l’anima.
La paternità della mia assenza è tua,
l’hai fatta nascere tu
e ora mi chiedi il test del dna
come se non ricordassi
il giorno
in cui mi hai fecondata di infelicità.
Non c’è più un orizzonte
con la mano tesa a toccare
quello che immagino e dico
a tutti che è reale. Ora esiste
un confessionale spoglio
di acque benedette, una parola
audace che mi bagna la fronte
e il mento, quando bevo alla fonte
per le strade, schizzare forte,
ho scoperto, è il divertimento.
Testi di Teresa Valentina Caiati, tratti da “Togli le parentesi ( ), Eretica Editore, 2024.
Teresa Valentina Caiati è nata a Bari nel 1985. È musicista e artista versatile. Alcuni suoi testi editi e inediti sono comparsi online e su riviste specializzate. È docente di musica presso la scuola secondaria di primo grado. Ha pubblicato la raccolta poetica Frange di interferenza (Eretica edizioni, 2019).