Nell’ambito della rubrica “Canto presente” oggi presentiamo la poesia di
EMILIO PAOLO TAORMINA
dal muro che recinge
l’aranceto
pende un frutto
grande come un sole
così alto
che nessuno può
raccogliere
forse non esiste
è il tuo sorriso
*
s’è cancellato il vinile
della tua voce
ho tirato le reti vuote
dalle acque torbide
del tuo silenzio
mordo il grano
della tua assenza
le tue rose mi graffiano
la fronte
seduto davanti al muro
parlo con la mia ombra
dalla finestra il paesaggio
ha un sorriso amaro
all’angolo della bocca
nei miei occhi conservo
la luce dei tuoi occhi
non proverò a fermare
il tuo volo di farfalla
*
amo il tuo profumo di limone fresco
la luce di dattero della tua pelle
i seni che lottano come polene
contro i flutti
quando cammini tra la folla
amo i tuoi primi capelli bianchi
la tua saggezza di donna
la ruga sulla fronte
come una lucertola al sole
amo il tuo nome
e i tesori che si nascondono
negli accenti
amo il ponte che al mattino
mi riporta sempre a te
*
tutta la notte a sfogliare
la rosa dell’insonnia
con il tuo nome sulle labbra
le stelle stanche di vagare
per le colline vanno a bere
un sorso d’acqua
alla fontana della luna
i campanili in dormiveglia
aspettano i tocchi delle tre
i cipressi dritti come sentinelle
davanti alla finestra
le dita dolenti hanno tirato
dalle corde l’ultimo accordo
il silenzio nella stanza
è una mela di coccio
il tuo nome mi trafigge
come uno scroscio di grandine
tu sei più lontana di un astro
vivo della tua eco
mi chiedo se un barlume di me
è ancora nella tua mente
*
ho imparato a parlare
con l’alfabeto degli aranci
ho rubato i colori
all’aurora e al tramonto
per tessere i tessuti dei tuoi abiti
ti ho trovata in un vagito
nei calendari assopiti
della mia anima
sei nata
nella musica di un verso
*
carezzo il volto del vento
perché da qualche parte
ti ha sfiorato
poggio l’orecchio alla sua
bocca se per caso ha
pronunciato “ti amo ”
io sono quello che la notte
non dorme perché ti vedo
nello specchio delle ombre
scrivo una ad una parole
sulle ali di una falena
perché tu le possa leggere
al chiaro di luna
sono quello che viaggia
con una valigia di piume
in cerca del nido
*
i tuoi capelli
erano così neri
che il tuo volto
sembrava quello
di una morta
non mi sono mai
fatto pensieri
di buona
e cattiva strada
eri una falena
cercavi
nell’ombra del vicolo
la luce
morivi come tutti
ogni istante
*
da quando tu sei morta
è sempre verde
l’erba sulla collina
gli agnelli
sono sazi
delle tue preghiere
io non ho più paura
dei fantasmi
cammino braccio
contro braccio
con la morte
come un’amica
la terra in cui
sei sepolta
ha coperto anche me
tu sei tornata bambina
giochi con la sabbia
in giardino
di notte danzi
con i conigli
intorno alla luna piena
*
sono siciliano
le parole che scrivo
sono bagnate
di salmastro
scivolano sulla pelle
delle pagine come pesci
conoscono
il canto delle sirene
gli incantesimi delle stelle
il mio cuore
è circondato dal mare
all’orizzonte vedo itaca
fuggita da un canto di omero
Testi di Emilio Paolo Taormina, tratti da “Poesie scritte all’aria aperta”, Giuliano Ladolfi Editore, 2023.