
L’OCCIDENTE
noi, che abbiamo stracciato ogni cielo
e non abbiamo più un cielo
dove appuntare una sola speranza
noi, che abbiamo aperto sportelli
nelle foreste d’amazzonia
e sepolto nel cemento perenne
i coralli rossi del pacifico,
che abbiamo spezzato in due
totem chiese e cattedrali
per innalzare i minareti di fumo
dei muezzin di tutte le americhe
noi, che urtiamo uomini per strada
e non sappiamo più leggere
il tuo e il mio dolore più grande,
che viviamo a colori,
che risorgiamo quando è vacanza
e torniamo a morire appena è finita,
che mangiamo a colazione pranzo e cena
e digeriamo a fatica,
che accogliamo gente
in case da mostrare alla gente
noi, forse moriremo tutti
o forse siamo già tutti morti.
(1987)
Francesco Palmieri
da “Poesie giovanili e sparse” raccolta inedita
*
QUI la lettura A viva voce dell’autore.