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LIMINA MUNDI

~ Per l'alto mare aperto

LIMINA MUNDI

Archivi autore: Francesco Palmieri

Poesia sabbatica: -27-

18 sabato Mag 2024

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

≈ 1 Commento

Tag

-27-, Francesco Palmieri

 

-27-

 

è stato lungo il viaggio

per arrivare a te

(ho avuto contro il vento

ho avuto contro il tempo

e a maledirmi un dio

quando ho spiegato vele)

 

ho attraversato mari

e vuoti siderali,

bevuto fino in fondo

l’abisso nei bicchieri,

provato ad ogni morte

un po’ della mia morte

 

ho disserrato il cuore

per canto di sirene

(era appena gonna

tirata sul ginocchio,

un’ombra di rossetto

e fragole alla bocca)

 

ma ancora il ripartire,

il ritornare al largo

con la parola addio

incisa ad ogni passo

 

è stato lungo il viaggio

per arrivare a te

 

se tu l’àncora, la riva,

la sabbia fine del riposo,

 

non andare

 

resta

che io ti chiami casa.

 

FRANCESCO PALMIERI

in Studi lirici (solo parole d’amore), La Vita Felice, 2012

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Poesia sabbatica: “Seconda lettera a mia figlia”

11 sabato Mag 2024

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

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Fra improbabile cielo e terra certa, Francesco Palmieri, Seconda lettera a mia figlia

 

Seconda lettera a mia figlia

 

ti chiedo perdono, figlia mia,

per il salto mortale

da un altrove a qui

dove non c’è rete

a frenare la caduta

ma ancora non sapevo

che qui spasimo è la sosta,

 

e se pure t’amo

non mi dico fiero

per quel poco di mare

versato nel secchiello,

per il castello

che avrei voluto roccia

a cingere il tuo passo

e non era sasso

ma solo pastafrolla,

 

ti chiedo perdono, figlia mia,

allora non sapevo

che a te non padre e madre

sarebbe stato il mondo

ma strada insidia e bosco

battuto dai predoni,

girone di più inferni

per essere nata un giorno,

 

se fossi stato dio

avresti avuto sfoglio                                    

di un tempo sterminato

e non il brivido di adesso

ad ogni compleanno,

e non ci sarebbe stata serpe

non ci sarebbe stato frutto

a farmi vacillare

per un perdono in più,

 

in ultimo ti prego

di non guardarmi troppo,                                                        

ignora i miei capelli

e il bianco che mi assale,

la pelle che si appanna

nel conto alla rovescia

e vedimi sulle scale

dove anche oggi io

ho vinto la partita

che gioco con la morte,

 

 

perdonami per sempre, figlia mia,

per il salto mortale

da un altrove a qui

dove non c’è rete

a frenare la caduta,

perdonami per sempre

perché un tempo io

ancora non sapevo

che non appena nasci

è già entrare nel morire.

 

FRANCESCO PALMIERI 

(dalla raccolta “Fra improbabile cielo e terra certa“,Terra d’ulivi edizioni)

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Poesia sabbatica: -127-

04 sabato Mag 2024

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

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-127-, Francesco Palmieri

 

-127-

ho imparato a fare a meno di te
ho imparato a svegliarmi
a vestirmi e pettinarmi
senza pensare a niente
senza pensare a niente

ho imparato a mangiare zitto
ad arrivare al frutto
a sparecchiare in fretta

ho imparato a camminare
senza guardarmi indietro
a dare un occhio al cielo
e dire pioverà
o magari farà bello

ho imparato a far passare giorni
tutti i mesi e gli anni
le ore ad una ad una

e dentro ogni secondo
il ticchettio del nulla.

FRANCESCO PALMIERI

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Poesia sabbatica: “Preghiera”

27 sabato Apr 2024

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

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Francesco Palmieri, Preghiera

 

PREGHIERA

 

chiedo al cosmo

di darmi parole infinite

parole galassie

parole stella

 

chiedo all’aria

il verbo degli angeli

il coro dei santi e dei beati

dei giusti e degli arcangeli

 

chiedo al cielo

il canto delle nubi e del vento

del fulmine e del tuono

dell’acqua e della pioggia

 

chiedo al mare

il grido degli oceani

e l’impeto dell’onda

la schiuma immacolata

la furia dei marosi

 

chiedo alla terra

lo stormire delle foglie

il profondo di radici

scavate negli abissi

il duro della pietra

e le vene del granito

l’oro che brilla al sole

e il puro dell’acquamarina

 

e non più le parole d’uomo

recluso in una cella,

non l’urlo a sprofondare

di un angelo caduto,

non l’afonia di lingua

di chi parlava alto

quando in ogni dove

c’era ancora Dio.

 

FRANCESCO PALMIERI

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Poesia sabbatica: “Presa d’atto”

20 sabato Apr 2024

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

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Francesco Palmieri, il male nascosto

 

PRESA D’ATTO

 

ci si deve far bastare

il luccichio dal cascame,

dal cumulo di foglie

cadute da un altrove

 

(e non dico il cielo

o altro spazio aggiunto

ma un attimo feriale

che speri volga al meglio)

 

ci si deve abituare

a recitare addii,

a sentire i saluti

dei passi morituri

 

(e non guardare indietro

scrostare ogni ricordo

il peso che zavorra

ancora qualche rosa)

 

si deve infine stare

su questo rasoterra,

viaggiare su binari

in piano orizzontale,

lasciare ogni cielo

all’alzo di ali vere

 

(eppure io lo so

che a volte è inevitabile

l’insorgere di violini

in scoppio in fondo al mare)

 

FRANCESCO PALMIERI

(dalla raccolta “Il male nascosto” Edizioni Terra d’ulivi)

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Poesia sabbatica: “Se il cielo resta muto”

13 sabato Apr 2024

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

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Francesco Palmieri, il male nascosto

 

SE IL CIELO RESTA MUTO

 

non ho più preghiere

da offrire in olocausto

 

non ho più preghiere

 

e allora sia interminata

ogni bufera, vento,

tempesta che ci squassa

 

ed io uno dei tanti

lasciati alla tormenta

 

eppure l’ho chiamato, dio,

fermandomi nel banco

a messa già finita

 

e il segno l’ho aspettato

 

magari solo il nome

o la risposta breve

di un sì dietro alle spalle

 

ma se non c’è soccorso

a stragi da macello,

come può darsi in cielo

un tramestio di passi

a me che busso piano

 

anzi, non busso più.

 

FRANCESCO PALMIERI 

(dalla raccolta “Il male nascosto” – Edizioni Terra d’ulivi)

 

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Poesia sabbatica: -25-

06 sabato Apr 2024

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

≈ 1 Commento

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Francesco Palmieri

 

-25-

 

ho già occhi

 

di notti che non dormo,

i mattutini estivi

di una superflua luce

 

(non ci sei tu

e neanche ci sarai

perché lo so

che questa è terra

di vita allucinata

di ombre lievi in fuga

appena si fa giorno

e sono solo pieghe

le piume sul cuscino)

 

ho già le cifre

di un marmo da scolpire,

l’oro sopraffino

che scriverà il tuo nome

 

(e tu sarai un foglio

di rosso sangue e fiori,

il primo verso tremulo

di una poesia d’amore)

 

ho già tutta la vista

da me alla tua stella

 

ma io rimango qui

spezzato dietro a un vetro

 

e tu ad anni luce

in qualche firmamento.

 

 FRANCESCO PALMIERI 

(dalla raccolta “Solo poesie d’amore” quando andrà in ristampa, forse)

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Poesia sabbatica: 22 (Canzonetta)

31 domenica Mar 2024

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

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Tag

Francesco Palmieri

 

22 (Canzonetta)

 

è un dolore troppo dolore

quello chiuso in una stanza

e la chiave,

la chiave l’ho cucita dentro a un polso,

per non lasciarla in giro

sul tavolo in cucina quando ho fretta

o sopra al comodino con la luce dimenticata accesa,

 

è un dolore nascosto,

un buco alla parete che sopra ci metti un quadro

magari con il mare che fa azzurre anche le fosse

o anche un crocifisso ma senza Cristo

perché lui è risorto e poi non s’è più visto,

 

è un dolore fragile,

che se lo guardi in faccia lui si fa bambino

ma senza madre e padre a tacere la paura,

neanche un angelo custode

a spegnere la luce, chiudere la porta,

lui fa le smorfie dure, poi dice sono un uomo

ma sente in qualche posto un piangere di stelle,

 

è un dolore che non ha nulla di speciale,

il dolore è dolore e non è a chili e neanche a metri,

il dolore è dolore

e comunque fa male.

 

FRANCESCO PALMIERI

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Poesia sabbatica: “Antipoesia”

23 sabato Mar 2024

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

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Fra improbabile cielo e terra certa, Francesco Palmieri

 

Antipoesia

 

ho fatto scempio nella serra,

i vasi in cocci col martello,

sul pavimento fiori e foglie,

i bonsai senza più terra

 

ho soffiato contro le stelle

fino all’epilogo del cielo

e finalmente solo la notte,

questo riparo breve

all’inganno della luce

 

ho sputato dentro al mare

la menzogna dell’immenso

ed ora guardo indifferente

a ciò che è e poi sarà

 

(un durare di parentesi

soffocate in mezzo al tempo,

una data quando nasci

una data quando muori

ed intanto l’abitudine

ai saluti per chi parte,

al sorriso consumato

da chi mai arriverà

ciò che mai succederà).

 

 

 FRANCESCO PALMIERI 

(dalla raccolta edita “Fra improbabile cielo e terra certa”  Edizioni Terra d’ulivi)

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Poesia sabbatica: “Domande e graffiti”

16 sabato Mar 2024

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

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Francesco Palmieri, il male nascosto

 

DOMANDE E GRAFFITI

 

perché a volte
incidiamo il nostro nome
sull’albero, la pietra,
un muro sgretolato,

vogliamo forse dire
che non siamo macchie sporche,
una manata grassa
stampata sopra a un vetro,

vogliamo forse dire
che non si può morire,
che non si vuol morire,
che è una beffa il tempo
se poi non c’è più tempo,

e non ci basta
aver veduto il mare,
il sole quando illumina
tende d’estate e garze
(e quel tuo ventre teso
scoperto dal lenzuolo)

non ci basta
non ci basta
essere effimeri,
un soffio calcolato
per qualche inspirazione

e poi si deve andare,
si deve già svanire.

 FRANCESCO PALMIERI

(dalla raccolta edita “Il male nascosto”  Edizioni Terra d’ulivi)

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Poesia sabbatica: “Auto da fe'”

09 sabato Mar 2024

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

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Francesco Palmieri, il male nascosto

 

AUTO DA FE’

 

per vivere

ho sparso fuoco e sale

su un ultimo dolore

(quel colpo dritto al cuore

la freccia nel tallone

la lancia che indovina

il punto più mortale)

 

è stato uno strappare

il vivo con i denti

passare con la gomma

i segni scritti in cielo

e richiamare a terra

alianti ed aeroplani

(perché del grido a dio

non torna neanche l’eco)

 

è stato un goccia a goccia

morire un tanto al giorno

non dire più al mattino

stanotte ho fatto un sogno

mutare la carne in calce

edificarmi muro

 

ho fatto a pezzi il cuore

sfilato sangue e vene

lasciato solo l’osso

a trattenere il peso

 

e sto senza respiro

senz’aspettarmi un vento

un colpo d’aria ai piedi

un angelo tutta pietra.

 

FRANCESCO PALMIERI 

(dalla raccolta edita “Il male nascosto” – Edizioni Terra d’ulivi)

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Poesia sabbatica: “Metapoesia”

02 sabato Mar 2024

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

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Tag

Francesco Palmieri, il male nascosto

 

METAPOESIA

 

ci eravamo illusi

di essere tangenti

ad orbite celesti

(e sotto alla camicia

il cuore della corsa

perché doveva darsi il salto

e noi sospesi,

così, all’improvviso,

sarebbe stato dio

a sollevare le coperte,

a rimboccarci il cielo

azzurro sulla faccia)

 

e abbiamo continuato

a scrivere parole,

le più leggere,

a decifrare il segno

di astri e stormi in volo,

abbiamo continuato

e ancora resistito

al venir meno

di futuro e tempo,

truccando la ragione

soffiando sulla coda

di aerei che erano carta

 

ed ora

lo so che era un farfuglio,

un farsi vento in bocca

l’accendere qui a terra

segnali e fumo

per gli occhi degli alieni

che mai sono atterrati

 

ora lo so

che siamo soli qui

fra questo mondo e il cielo,

che maturiamo carne

come la polpa e il frutto

e quando scade l’anno,

il giorno e l’ora,

è un ultimo minuto

per noi che siamo stati

l’appena di un secondo,

un poco di memoria

negli occhi di chi ci ha visto

nel cuore di chi resta

 

nell’amnesia di chi

nemmeno saprà il tuo nome.

 

FRANCESCO PALMIERI

(dalla raccolta edita “Il male nascosto” – Edizioni Terra d’ulivi)

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Poesia sabbatica: “Rivelazione senza Apocalisse”

24 sabato Feb 2024

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

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Tag

Francesco Palmieri

 

RIVELAZIONE SENZA APOCALISSE

 

non lo so più quando me ne sono accorto,

forse all’indomani di un ultimo compleanno

o forse inaspettato come accade nelle disgrazie

 

non so se il guasto stia nel tempo

che all’improvviso manca

o noi viaggiatori ingenui sorpresi dal confine

(quando si scopre il falso di mappe cosmonaute

con i pianeti a stella svaniti da ogni carta)

 

è stata una sorpresa non aver altro da fare

se non contare e ricontare già conosciute scale,

viaggiare ad occhi chiusi sapendo svolte e curve,

il punto -sempre quello- dove l’asfalto è crepa

(e sentire nel frattempo l’euforia crudele

di dei da un’altra parte

e qui neanche un’ombra a scuotere le piume

mai angeli in arrivo da un eden alla mia stanza)

 

è stata una sorpresa il mondo che si svuota

l’accendersi delle luci sui titoli di coda

vedere poi le foglie svanire ad ogni autunno

(e tu com’eri bella col cerchio fra i capelli

quel seno che fioriva fra petali e cotone

per me che ti chiamavo amore

e tu che mi chiamavi amore

poi troppi giorni addosso a togliere ogni fiato)

 

non so quando sia stato, se ieri o un altro anno,

ma è stato all’improvviso non aver nulla da dire

quando tu mi hai chiesto: “Papà, devi morire?”

 

 FRANCESCO PALMIERI

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Poesia sabbatica: “Peso a peso”

17 sabato Feb 2024

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

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Tag

Fra improbabile cielo e terra certa, Francesco Palmieri

 

Peso a peso

 

(…siamo nati a morire

e ancora questo non basta…)

 

non basta farsi certi a poco a poco

che gli anni invulnerabili sono contati

e poi solo il cadere ad una ad una

di scaglie di metallo dalla pelle

(e carne, soltanto carne esposta,

dai piedi fino alla testa, intorno a braccia e cosce,

nel cavo del torace, nel ventre gommapiuma,

carne soltanto col marchio di memorie

che furono corse sott’acqua e pioggia senz’ombrello,

la svolta in un portone ed una rosa,

il bacio ed una rosa, e l’infinito intorno)

 

non basta sovrapporre peso a peso,

comprimere le spalle di zavorra e terra

(e rami fracassati per caduta da sospensione al suolo,

i voli trasparenti che hai aspettato in anni

perché non era ancora il tempo degli spari,

dei colpi di fucili nascosti nelle siepi

e i passeri a stramazzare, i cani ad abbaiare,

e terra tutt’intorno, soltanto questa terra)

 

non basta lo spirare goccia a goccia,

segnare il passo per l’ultimo dei morti            

(e chiudere la casa dopo il lutto,

scenderne le scale per non salirle più)

e poi ancora uno che forse ti aspettavi

e poi ancora un altro venuto di sorpresa,

non basta accorgersi e non dirlo

che i vecchi se ne andranno

e resteranno i figli,

che certo è ancora vita il giro di clessidra

ma come sarebbe stato

il durare gli uni e gli altri

lo spazio di un eterno

e non i giorni d’inferno                                                             

per i sopravvissuti,

 

siamo nati a morire,

e fosse stato questo il neo,

il punto di scadenza di una stagione sazia,

un reclinare il capo come i fiori,

un chiudere le imposte per dormire,

l’andarsene non visti, senza lasciare croci,

svanire fra le stelle e nessuna guerra,

 

sarebbe stata vita, un giorno lungo un sogno,

il canto di un delfino a navigare il mare

 

(ma forse questo

dio

ancora non l’ha visto).

 

 

FRANCESCO PALMIERI

(dalla raccolta “Fra improbabile cielo e terra certa” – Terra d’ulivi edizioni)
Qui, la lettura espressiva della poesia.

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Poesia sabbatica: “Mio Sud” e “Il mio paese”

10 sabato Feb 2024

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

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Tag

Francesco Palmieri, Poesie giovanili e sparse

 

MIO SUD

 

spazi aperti

nel cuore

e rocce

come antichi altari

 

campanacci lontani

e fretta di greggi

 

il vento

è lo stesso di ieri

quando nel rosso

di un tramonto

 

sentivo

pastori gridare.

 

IL MIO PAESE

 

nelle preghiere antiche

e non ancora smesse

è il mio paese,

nel suono innaturale

dei campanili

 

nelle vecchie

dai lutti eterni

è il mio paese,

nel marrone spietato

del lungo autunno

 

nel canto addolorato

degli esclusi

è il mio paese,

nell’uscio spalancato

di chi è partito

e non è più tornato.

 

FRANCESCO PALMIERI 

(dalla raccolta inedita “Poesie giovanili e sparse”)

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Poesia sabbatica: 3

03 sabato Feb 2024

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

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Tag

Biografie, Francesco Palmieri

 

3-

  

e alla fine

può già bastare il poco

 

(ma quanto viaggio è stato

quanto camminare e spingere

quanti fuochi accesi

e le fiamme a incenerirsi,

quante preghiere e rose,

il chiedere credendoci

che qualcuno avrebbe dato

e poi pure il bussare

che qualcuno avrebbe aperto,

quanti imbocchi in strade

col fondo senz’uscita

per capirla infine

che qui non c’è un’uscita)

 

ora ci prova l’angelo

a visitarmi ancora

ma è solo un passaggio d’ aria

lo sbuffo di corrente

da una finestra all’altra

 

resta mollica ed acqua

appena un respiro lento

di chi non ha più un posto

dove vorrebbe andare.

 

FRANCESCO PALMIERI 

(dalla raccolta “Biografie” Edizioni Terra d’ulivi)

 

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Poesia sabbatica: “Protesta” e “Paura di morire”

27 sabato Gen 2024

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

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Tag

Francesco Palmieri, Poesie giovanili e sparse

 

PROTESTA

 

avrebbero dovuto cancellare

dai vocabolari

la parola eternità

 

avrebbe giovato a noi posteri

la sua estinzione

e sarebbe scomparso per sempre

il malinteso di chi se ne va sicuro

con la polizza stretta nella tasca

 

bisogna dirlo a tutti

 

l’eternità

è acqua che le dita

non trattengono

 

e la vita,

il poco che ti specchia

nel cavo delle mani.

 

PAURA DI MORIRE

 

fa paura la morte

quando il lancio della moneta

è un’altra occasione persa

 

quando con la faccia nello specchio

scorgi la ferita di un altro giorno

e nulla è cambiato

 

fa paura la morte

quando la posta

del tuo lancio a dadi

è in altre mani

e mai saranno le tue,

le tue mani

 

fa paura la morte

a noi

che ci avviciniamo al turno

 

e ancora non siamo stati felici.

 

FRANCESCO PALMIERI 

(dalla raccolta inedita “Poesie giovanili e sparse”)

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Poesia sabbatica: “Ad ogni poesia”

20 sabato Gen 2024

Posted by Francesco Palmieri in Poesia sabbatica, Poesie

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Tag

Fra improbabile cielo e terra certa, Francesco Palmieri

 

Ad ogni poesia

 

lo so

non serve a niente

distillare verbi ad alta gradazione

per l’ebbrezza di secondi

 

( e credere tra le dita

la matita santa

le parole inaudite

la bocca sovrumana

a centrare il nucleo di fiamma

l’atomo di luce che rischiara )

 

si tratta solo di una pausa

l’allungo di un respiro di sollievo

la salva inoffensiva sparata contro il cielo

 

poi l’incanto si dissolve

torna la polvere a cadere

la sveglia a spaventare

 

torna questa terra

l’ininterrotto ciclo minerale

 

il nostro essere mortali.

 

 FRANCESCO PALMIERI 

(dalla raccolta “Fra improbabile cielo e terra certa” edizioni Terra d’ulivi)

 

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Poesia sabbatica: 9

13 sabato Gen 2024

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

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Tag

Francesco Palmieri

 

9

 

no, io non piango,
tu lo sai che non piango,
posso farti arrivare
solo nude parole
che chissà se le spacchi
forse cade la pioggia

(mille gocce sui vetri
dalle nubi che ho addosso,
il fragore e gli spruzzi
di questo mare d’inverno)

no, io non piango,
tu lo sai che non piango,
posso solo informarti
che qui ogni cosa è al suo posto
che ho camicie stirate
che non perdo mai un treno

solo a sera, al ritorno,
mentre apro la porta,
io lo so, me lo dico,

non mi sento più il cuore.

FRANCESCO PALMIERI 

(dalla plaquette inedita “I giorni dell’abbandono”)

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Poesia sabbatica: “17”

23 sabato Dic 2023

Posted by Francesco Palmieri in LETTERATURA, Poesia sabbatica

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17-

 

scriviamo

perché si fa fatica a vivere

perché non si sa più vivere

perché in un posto o l’altro

qui non si è mai al riparo

 

scriviamo perché il vivere

ci vuole come leoni

ma noi guardiamo ai passeri

all’aquila sui picchi

alla tortora mansueta

alle colombe d’ aria

e non abbiamo scaglie

crine penne o piume

ma pelle che si spacca

la carne che si sperde

 

scriviamo fin dall’ora

che si è svelato il mondo

e siamo tutti bambini

traditi ad uno ad uno

(stranieri e ognuno solo

la casa che è perduta

la terra capovolta

e quaggiù gironi

indifferenza in cielo)

 

scriviamo come in prigione

graffiando con l’unghia i muri

segnando data ed ora

il tempo di un passaggio

il dire contro gli anni

che qui ci siamo stati

e abbiamo visto notti

con tutte stelle in cielo

il mare dalla grata

il volo di un pallone

che mai è tornato a terra

 

scriviamo e lo sappiamo

che la parola è un niente

una preghiera al vento

la carta sfilacciata

che sbatte tra le spine

 

scriviamo perché è un respiro

scriviamo per non morire.

 

 

FRANCESCO PALMIERI
(dalla raccolta “Biografie” – Edizioni Terra d’ulivi)

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