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DOMANDE E GRAFFITI

 

perché a volte
incidiamo il nostro nome
sull’albero, la pietra,
un muro sgretolato,

vogliamo forse dire
che non siamo macchie sporche,
una manata grassa
stampata sopra a un vetro,

vogliamo forse dire
che non si può morire,
che non si vuol morire,
che è una beffa il tempo
se poi non c’è più tempo,

e non ci basta
aver veduto il mare,
il sole quando illumina
tende d’estate e garze
(e quel tuo ventre teso
scoperto dal lenzuolo)

non ci basta
non ci basta
essere effimeri,
un soffio calcolato
per qualche inspirazione

e poi si deve andare,
si deve già svanire.

 FRANCESCO PALMIERI

(dalla raccolta edita “Il male nascosto”  Edizioni Terra d’ulivi)