Ci sono, le vedi, le piccole morti
indecise se, e quando
imprecise.
Un po’ s’adeguano alle proroghe
ai rimandi ai sopralluoghi e alle indagini
ma senti che armeggiano sempre lì sotto.
Scavano tane infantili che allargano
ti girano intorno giocando
ti coccolano amandoti.
Sanno che tu sei per loro il balocco, il cibo
l’elemento che alla fine le nutre e le appaga.
Ti eleggono a luogo di un territorio
sul quale tracciare il solco.
C’è tutta una strana fantasia che liberano
nell’idea della falce che recide gli steli.
Loro, in quel piccolo inganno ti stanno addosso
lasciano che il seme abbia il suo corso.
Non importa se e quando e come
nella vita tu abbia imparato ad amare.
Non importa il quanto
ma il perché lo hai faticosamente appreso
in un lungo cammino
o in una breve passeggiata.
A loro importa se hai messo da parte
l’arte dell’attesa
questa difficile impresa
di rassegnarsi all’esito del gioco.
Francesco Tontoli