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LIMINA MUNDI

~ Per l'alto mare aperto

LIMINA MUNDI

Archivi tag: Alfredo Alessio Conti

Alfredo Alessio Conti, Liriche scelte, Guido Miano Editore, Milano 2024.

16 lunedì Set 2024

Posted by Deborah Mega in Consigli e percorsi di lettura, POESIA

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Tag

Alfredo Alessio Conti, Liriche scelte

 

 

Alfredo Alessio Conti, Liriche scelte, Guido Miano Editore, Milano 2024.

Prefazioni di Enzo Concardi, Floriano Romboli, Gabriella Veschi.

Comunicato Stampa

Nel groviglio esistenziale vissuto dal poeta si alternano, intrecciano e sovrappongono concetti filosofici, psicologici, spirituali che, tuttavia, non rimangono tali, cioè astratti, ma s’incarnano nella sua esistenza segnando stimmate e proiettando speranze. La terminologia che può definire la condizione umana qui tratteggiata si sintetizza, individualmente e universalmente, in nuclei problematici aperti e profondi: solitudine e isolamento; nulla e vuoto; male di vivere e inanità; bipolarismi e contraddizioni come morte e rinascita, sogno e realtà, dolore e desiderio, attesa e fine. Si tratta di tematiche, stati d’animo, pensieri che albergano in larga parte della letteratura europea del Novecento e di questo primo scorcio del Duemila, segno della crisi
dell’essere che angustia le giornate dell’uomo occidentale. Si possono rintracciare richiami di tali assunti in alcune liriche di Conti, che sono talora originati culturalmente – per esemplificare – da ispirazioni bibliche, socratiche, ungarettiane. Nel primo caso troviamo nella poesia Perché si è i versi finali che recitano: «…perché si è polvere / e in polvere / si tornerà», con chiaro riferimento al passaggio dell’Antico Testamento (Genesi 3, 19) nel quale Dio condanna l’uomo al suo destino, dopo il peccato originale.

Di indubbia ispirazione al pensiero socratico è la lirica Il tuo domani, che si apre proprio con il famoso motto greco ‘gnōthi seautón’: «Conosci te stesso / e abbi cura di te / raggiungerai l’anima / nella sua profondità / e saprai chi sei / chi dovrai raggiungere / il domani / che verrà». Così risulta agevole riconoscere nell’epigrafica Esistenza, una condivisione con l’immagine simbolica della foglia ungarettiana: «Nel
respiro del vento / vivo / come foglia d’autunno». […].

Enzo Concardi

***

Il sentimento amoroso è un tema affrontato dai letterati di tutti i tempi nelle sue molteplici sfumature e riveste una fondamentale importanza anche nella poesia di Alfredo Alessio Conti; nei testi che seguono audaci metafore, unite ad innovative scelte lessicali e ad un complesso apparato retorico permeano i componimenti di una struggente malinconia, suscitata dalla lontananza dell’amata: «Nella tua assenza / mi perdo / dolce amore mio / ti vedo in ogni dove / nella dura pietra / nelle gocce di pioggia / nel volo di farfalle / nel canto degli usignoli / nel prato fiorito / nella stella cadente / e piango» (Piango). I versi scaturiscono da intense emozioni di fronte al reale pericolo di una insopportabile perdita, avvertita come doloroso emblema della precarietà umana: «L’ho sepolto lì / in quel piccolo cimitero di montagna / il desiderio d’incontrarti / su quelle vette impervie / ad osservare il cielo / e il mondo da lassù…» (Non sono più).
La donna è l’interlocutrice privilegiata del discorso poetico, organizzato intorno a stati d’animo antitetici, nel vibrante ondeggiare del ritmo: la solitudine e la nostalgia per una dolorosa separazione si alternano all’appagante gioia dei momenti trascorsi insieme, a sottolineare la precaria dimensione del soggetto lirico, sospeso tra presenza e assenza, tra l’eco memoriale di stagioni felici e il vuoto dell’abbandono: «Ho pettinato il prato / come se fossero i tuoi capelli / morbidi al tatto / del mio ricordo / sfumato dal dolore / dalla tua mancanza / siamo stati sdraiati qui / ad osservare le stelle / a lasciarci baciare dal sole / con le nostre mani unite / dal sorriso dell’amore /
ed ora che son solo / m’aggrappo alla terra» (Ho pettinato il prato).
[…].

Gabriella Veschi

***

Nelle liriche d’ispirazione religiosa di Alfredo Alessio Conti è ricorrente l’idea dell’esistenza individuale come itinerario, come cammino: «Il Poeta se ne va / ramingo / nell’anima nel cuore nelle membra…» (È un ritrovarsi). Nell’àmbito di tale raffigurazione metaforica se ne pone in risalto la frequente incertezza, si sottolinea il procedere esitante fra il passo spedito e l’imbarazzante, talora penoso zoppicamento: «Cammino zoppicando / o zoppicando cammino / peregrinando / nell’attesa della sentenza / che (…) giungerà zoppicando o camminando» (Zoppicando o camminando).

Incontrare Dio durante il “viaggio della vita” significa assicurare a quest’ultimo una direzione inequivoca e gratificante, conferirgli un preciso scopo etico-ideale («…Non serve a nulla / la nostra esistenza / se non si crede / alla vita interiore / alla nostra anima / umana», Cercatore), arricchirlo del valido sostegno di una Presenza amorosa, che corrobora e guida: «Quello che mi aspetta / va al di là dei miei pensieri / e come il canto d’usignolo / passerà / la primavera dei miei giorni. / Rosseggia l’alba / e Dio / mi ha già preso per mano» (Mi ha preso per mano). D’altronde l’autore riconosce quale tratto specifico dell’uomo una condizione d’attesa («…Laggiù, Lassù…/ci attende / una
nuova / vita», Nuova vita, cors. mio, come dopo) destinata ad essere appagata soltanto dalla rivelazione di un Essere superiore, il quale, mentre prefigura un orizzonte salvifico («…Nell’attesa / dell’onda / salvatrice / credo / in un Dio / misericordioso», Credo), “incarna” l’antitesi illuminante e chiarificatrice rappresentata dalla fede a petto dell’oscurità avvilente e penosa dell’esperienza umana abbandonata
a sé stessa, soffocata dai proprî insuperabili limiti: «…Nel tuo silenzioso silenzio / rimani retto nei tuoi pensieri / osservando il nulla del creato / nel cielo buio dell’esistenza. / Scruti le stelle / oltre il nero cielo e lassù / intravvedi il logos generato / risposta ad ogni domanda» (Logos). […].

Floriano Romboli

AL TRAMONTO

Siamo solo sogni di carta

attimi fuggenti

in questo mondo di fantasia.

Accatasto piano piano gli animi.

Non esistono due verità

al tramonto della vita.

DA DOVE

Da dove viene la poesia

se non dalle profondità

oltre lo spazio indefinito

al di là del tempo

nel Logos e nel Kaos primordiale.

Rimane il mistero

impenetrabile

nella risposta.

LA VITA

Correre, correre, correre

come quando la vita

corre sui campi da calcio

o in alto

sempre più in alto

sferrare un attacco

o raggomitolarsi a difesa

e giungere al traguardo

da vinti o da vincitori

Altro la vita non prevede.

SI FA SERA

La conchiglia sulla riva arenata

emette l’eco del mare

voci di naufraghi in cerca d’aiuto

suono silenzioso di chi riposa in pace

richiamo alla pietà dei nostri giorni

mentre si fa sera

nel mio animo.

 

Alfredo Alessio Conti, Liriche scelte, Guido Miano Editore, Milano 2024.

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“Il viaggio e la speranza” di Alfredo Alessio Conti, Carello Editore, 2023. Una lettura di Rita Bompadre.

11 lunedì Dic 2023

Posted by Deborah Mega in LETTERATURA, Note critiche e note di lettura

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Alfredo Alessio Conti, Rita Bompadre

 

“Il viaggio e la speranza” di Alfredo Alessio Conti (Carello Editore, 2023 pp. 46 € 12.00) è una conferma poetica all’orizzonte di un itinerario dentro la parola divina e umana, il varco di un confine sacro in cui il cammino esitante dell’uomo è la prima, necessaria missione della coscienza interiore per intraprendere la migliore esperienza della vita. Il percorso di Alfredo Alessio Conti circonda il tracciato fragile e sofferto del tempo presente, alimenta la traccia esplicativa di una liturgia emotiva, scandisce il movimento interpretativo dell’esistenza, la linearità geometrica di ogni profondo ed essenziale verso, segue la complessità incessante del fondamento della conoscenza.

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“Tutto è respiro” di Alfredo Alessio Conti, Guido Miano Editore, 2022.Una lettura di Rita Bompadre.

02 venerdì Dic 2022

Posted by Deborah Mega in LETTERATURA, Recensioni

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Alfredo Alessio Conti, Rita Bompadre, Tutto è respiro

“Tutto è respiro” di Alfredo Alessio Conti (Guido Miano Editore, Milano 2022 pp. 64 € 15.00) racchiude la volontà stilistica dell’autore a distendere lungo l’arco di un nuovo canto poetico, la rinascita quotidiana della meraviglia. Il poeta abbraccia l’universalità di tutti gli elementi umani, riunisce nel ritmo dell’esistenza il rinnovamento emotivo, orienta la relazione interna del tempo, la percezione della realtà, l’essenza del soffio vitale, il principio filosofico di tutte le cose, esteso nello spazio e nel suo legame con la scrittura. Alfredo Alessio Conti percorre il cammino comune verso la partecipazione sensibile all’esperienza biografica, rinnova la sperimentazione espressiva della qualità persuasiva del linguaggio, ricerca una nuova capacità della parola, aderisce alla purezza del verso, mette in evidenza il senso ritrovato delle inquietudini, il lirismo protettivo dei sentimenti, l’energia dei significati impulsivi e le suggestioni morali. Il poeta comprende il complesso legame con l’universo, sottrae all’isolamento e all’angoscia dell’uomo la distinzione del miracolo della vita, indica l’intensità del mistero, intuisce la prospettiva esistenziale nel drammatico e meditativo conflitto tra la contingenza e la necessità nel divenire della materia speculativa, riconquista, attraverso l’esclusiva esperienza dell’insegnamento elegiaco, la fiducia della coscienza.

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“Sulla soglia dell’infinito” di Alfredo Alessio Conti, Biblioteca dei Leoni, 2021. Una lettura di Rita Bompadre.

04 lunedì Apr 2022

Posted by Deborah Mega in LETTERATURA, Recensioni

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Alfredo Alessio Conti, Rita Bompadre, Sulla soglia dell'infinito

“Sulla soglia dell’infinito” di Alfredo Alessio Conti (Biblioteca dei Leoni, 2021 pp.96 € 12.00) è una raccolta poetica che contiene la necessità del pensiero umano d’indicare l’essenza dell’infinito, indaga l’inquietudine originaria della vita attraverso le intonazioni elegiache delle parole, trasmesse con il segnale espressivo dell’autonomia sensibile, nell’esplorazione della natura divina e istintiva della compassione. Il sentimento intimo del poeta emerge dalla dimensione spirituale dell’invisibile, dall’ispirazione mistica delle emozioni, trae il suo carattere individuale affermando il suo anelito verso una realtà più autentica, riconosciuta nella comunione solenne con l’assoluto. L’umana esistenza orienta il suo dissidio interiore oltrepassando la materia tangibile del senso della vita, includendo il privilegio del significato speculativo e dell’intuizione, il principio dinamico trascendente del fondamento sovrumano dell’anima. La poesia di Alfredo Alessio Conti custodisce la rivelazione dell’amore, nella sua sfera discorde tra felicità e sofferenza, nelle sue infinite declinazioni esistenziali tra l’armonia e la distensione, la grazia della luminosità e l’inganno dell’oscurità, unisce la sensazione indistinta della contemplazione alla speranza di una redenzione emotiva, sostiene il riscatto ultraterreno, comprende la realizzazione dell’attesa, sospendendo la profetica previsione della nostalgia sfuggente e del desiderio indefinito. Il codice del vissuto quotidiano riflette, nei versi, il tragitto intrapreso dall’uomo, in relazione ai segreti, ai simboli della solitudine, alla metafora dell’intervallo presente, all’incertezza sull’avvento del futuro, procede lungo il cammino dei sogni e il silenzio del destino. Lo stile essenziale, puro, accogliente, permette di apprezzare il contenuto profondo e sconfinato, di sentire il significato immenso della ricerca dell’uomo, di ascoltare l’oscillazione delle riflessioni. L’arricchimento lirico delle immagini propone la densità interpretativa del linguaggio, la relazione con la suggestione dello spazio straordinariamente dilatato della poesia, misura la smarrita astrazione della voragine intimista, guida l’orientamento sacro delle stagioni, consegna il solco delle illusioni al principio devozionale della fiducia. Alfredo Alessio Conti riconosce i limiti dell’esperienza percettiva, prende coscienza delle possibilità di una verità altra, comunica la prospettiva universale del tempo oltre l’apparenza del fenomeno filosofico, trattiene il suo indugio “sulla soglia dell’infinito”, sulla sostanza del conoscibile, sulla volontà inconscia dell’indulgenza, in limine sul confine esistenziale di ogni visione intuitiva dentro il grembo lirico del mondo, avviando l’intenso contrasto tra la lacerazione e la tenerezza, nella tormentata occasione della consapevolezza.

Rita Bompadre – Centro di Lettura “Arturo Piatti” https://www.facebook.com/centroletturaarturopiatti/

Svanire

 

Rivedo

assorto

nel sonno eterno

il riflesso sfocato

della mia Anima

svanire nel nulla.

 

———————–

 

 

Vorrei vivere in un faro

 

Vorrei vivere

in un faro

illuminare le notti

tempestose e buie

segnalare

il pericolo

che ci attende

all’attracco

della vita.

 

———————

 

Sono alla ricerca di nuove parole

 

Sono alla ricerca

di nuove parole

di nuovi significati

al vivere il presente

per il futuro c’è tempo

anche se ormai

adesso

l’ho oltrepassato.

 

————————

 

Sono un ramo

 

Sono un ramo

curvo sull’acqua

che si abbevera

e rinfresca

sognando

di rizzarsi in piedi

per accogliere nidi

di cardellini

e sentire il loro canto

per l’ultima volta.

 

 

—————–

 

Battito di ciglia

 

La nostra vita

è intrisa

d’infiniti punti di domanda

della cui risposta

ultima

sarà solo

un battito

di ciglia.

 

——————

 

Sulla soglia

 

Ho camminato

a lungo

in questa vita

a volte frettolosamente

a volte piano piano

a volte come gamberi

sulla riva del mare

a volte pieno d’entusiasmo

a volte solitario

ed ora

sulla soglia dell’infinito

non mi resta

che percorrere

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Versi trasversali: Alfredo Alessio Conti

29 lunedì Nov 2021

Posted by Deborah Mega in LETTERATURA, Versi trasversali

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Alfredo Alessio Conti, poesia contemporanea

Piet Mondrian, Composition with large red plane, yellow, black, grey and blue (1921)

La poesia è anche incontro, una geometria di rette a volte parallele, altre volte perpendicolari. Similmente al quadro di Mondrian un reticolato vivo e riccamente colorato. Nell’ambito della rubrica Versi Trasversali, presentiamo la poesia di …

ALFREDO ALESSIO CONTI

*

E RITORNO

È tempo di non ritorno
quando la vita si spezza
il dolore avanza
l’amore svanisce,
ma io riappaio
con la mia voce
le mie parole
e come eco tra i monti
rinasco
rivivo
ritorno da te
alla mia casa
alla mia terra.

 

MEMORIA

Ogni giorno che passa
si vuol cancellare
la memoria del passato,
ricostruire
immaginando
il decorso della vita
altro
dalla realtà.

Voglio ricordare
per non dimenticare
perché Lei ci soccorra
negli errori commessi
e nulla
potrà essere
come prima.

Ogni epoca
nonostante tutto
ha le sue
guerre e distruzioni
e vite umane
muoiono oggi…

… ancora.

 

DANZA CON ME

Danza con me
ascoltando
la voce del creato
che freme
nel nostro cuore.
Senti il vento
sospirare
tra gli steli del prato
e le foglie degli alberi
ballare con Noi.
Senti
i passi di Dio
che si avvicinano
e il lieve
abbraccio
chinarsi su di Noi.
Festeggiamo
il passaggio
tra vita e vita.

 

NEL…

Nel dì dei morti e dei santi
tra le tombe
passeggiando e pregando
il silenzio
mi avvolse.

Al rintocco delle campane,
all’ora terza,
mi inginocchio
al giorno
della resurrezione.

Non c’è morte
che non ricordi la vita.

Testi tratti da La verità nascosta, Guido Miano Editore, 2020

 

DI UN TEMPO

Sorridono
le stelle
tra le ingiallite
foglie autunnali,
come le parole
impresse
su vecchie pagine
lasciano
i tormenti, i sospiri
di un tempo
passato
a ricordare.

Da Quando un poeta se ne va, 2019

 

ATTIMI DEL TEMPO

Ricercatore di silenzi e d’eternità
inebriati nell’essere
per respirare mondi interiori irraggiungibili,
sogno imperscrutabile dell’umano vivere,
speranza della quotidiana esistenza.

Attimi del tempo presente
echi del futuro appesi al filo del passato.

Nessun ricordo
se non un soffice soffio
alito di vento
nel cosmico chiedersi
a quale incontro prepararsi.

Da Vivo di Te, 2007

 

ANCHE IL MIO CUORE

Nel silenzio delle splendenti
notti quotidiane,
dopo le frenetiche
stanche giornate,
quando i cuori
battono in un’unisona
armonia familiare
di tenera pace,
nell’Amare
il frutto
della vostra vita,
anche il mio cuore
riposa
tra le vette montuose,
innevate dal dolce vostro
calore.

Da Avvolto dal tuo tenero amore, 1998

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