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LIMINA MUNDI

~ Per l'alto mare aperto

LIMINA MUNDI

Archivi tag: Monumento al mare

Monumento al mare: Sarah Teasdale

04 giovedì Apr 2024

Posted by emiliocapaccio in Monumento al mare, TRADUZIONI

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Tag

Emilio Capaccio, Monumento al mare, POESIA, Sara Teasdale, TRADUZIONI

Monumento al mare

Sara Teasdale (1884-1933), americana (foto web)

NOSTALGIA DEL MARE
(Traduzione di Emilio Capaccio)

A mille miglia oltre questo muro inondato di sole
Da qualche parte le onde strisciano fresche lungo la sabbia,
La bassa marea abbandona la terra indolente
Con l’antico mormorio, lungo e musicale;
Grevi di vento s’ergono le onde, si curvano, ricadono,
E attorno agli scogli la schiuma esplode come neve —
Ma benché lontana nell’entroterra, sento e riconosco,
Perché sono nata eterna schiava del mare.
Lì vorrei essere e rotolarmi addosso
La fredda insistenza della marea,
A spegnere questa cosa ardente che chiamano anima —
Dopo con la risacca trascinarmi alla deriva
Essere meno del più piccolo guscio lungo la secca,
Meno dei gabbiani che strillano al mare.

*

SEA LONGING

A thousand miles beyond this sun-steeped wall
Somewhere the waves creep cool along the sand,
The ebbing tide forsakes the listless land
With the old murmur, long and musical;
The windy waves mount up and curve and fall,
And round the rocks the foam blows up like snow, —
Tho’ I am inland far, I hear and know,
For I was born the sea’s eternal thrall.
I would that I were there and over me
The cold insistence of the tide would roll,
Quenching this burning thing men call the soul, —
Then with the ebbing I should drift and be
Less than the smallest shell along the shoal,
Less than the sea-gulls calling to the sea.

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Monumento al mare: Cale Young Rice

14 giovedì Mar 2024

Posted by emiliocapaccio in Monumento al mare, TRADUZIONI

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Cale Young Rice, Emilio Capaccio, Monumento al mare, POESIA, TRADUZIONI

Monumento al mare

Cale Young Rice (1872-1943), americano (foto web)

SONNAMBULISMO
(Traduzione di Emilio Capaccio)

Sopra di me è la notte,
E sopra la notte, la notte.
Il mare accanto a me geme, o è quieto.
La terra come una sonnambula si trascina
Per uno strano sonno…
Stride un uccello marino.
E il garrulo risveglia in me fiocamente,
Il popolo morto del mare, i miei antenati —
Coloro che più di me sono in me,
Coloro che si sedettero lunghe notti fa da sponde bagnate
E videro il mare nei suoi silenzi;
E lo dannarono o lo implorarono;
O lo sfidarono con un crocifisso;
E poi calarono giù con le loro barche.

Sopra di me è la notte…
E sopra la notte, la notte.
Le rocce mi circondano e più in là, la sabbia …
E la riluttante bassa marea
Che si getta all’indietro per dare l’ultimo saluto
Ai relitti portati da così tempo nel suo seno.
Rocce… Ma la marea arretra
E il limo è nudo, come una cosa vergognosa
Che non ha nascondiglio.
E l’uccello marino tace —
L’uccello e ogni altro grido lontano nel mio sangue —
E la terra come una sonnambula si trascina.

*

SOMNAMBULISM

Night is above me,
And Night is above the night.
The sea is beside me soughing, or is still.
The earth as a somnambulist moves on
In a strange sleep…
A sea-bird cries.
And the cry wakes in me
Dim, dead sea-folk, my sires —
Who more than myself are me.
Who sat on their beach long nights ago and saw
The sea in its silence;
And cursed it or implored;
Or with the Cross defied;
Then on the morrow in their boats went down.

Night is above me…
And Night is above the night.
Rocks are about me, and, beyond, the sand …
And the low reluctant tide,
That rushes back to ebb a last farewell
To the flotsam borne so long upon its breast.
Rocks… But the tide is out,
And the slime lies naked, like a thing ashamed
That has no hiding-place.
And the sea-bird hushes —
The bird and all far cries within my blood —
And earth as a somnambulist moves on.

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Monumento al mare: Georges Rodenbach

29 giovedì Feb 2024

Posted by emiliocapaccio in Monumento al mare, TRADUZIONI

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Emilio Capaccio, Georges Rodenbach, Monumento al mare, POESIA, TRADUZIONI

Monumento al mare

Georges Rodenbach (1855-1898), belga (foto web)

FOSFORESCENZA
(Traduzione di Emilio Capaccio)

Stasera il cielo cupo e il mare si confondono;
per tutto il giorno ha fatto molto caldo;
le onde urtandosi nell’ombra si danno voci,
prigioniere d’una stessa cella.

Il cielo è largo e nero come un panno funebre,
e gli orizzonti incerti
formano come un immenso e oscuro santuario
dove tutti i ceri sono spenti.

Ma ecco che il mare diventa fosforescente
e lungo la sabbia cangiante
nella distanza s’apre superbo e abbagliante,
con i suoi lustrini d’argento.

Non astri nel cielo, non vele nel vento,
si direbbe che l’onda amara
così rivolti impietosa cadaveri di stelle
che sarebbero cadute nel mare.

*

PHOSPORESCENCE

Ce soir le ciel obscur et la mer se confondent;
tout le jour il a fait très chaud;
les flots entrechoqués dans l’ombre se répondent,
captifs dans un même cachot.

Le ciel est large et noir comme un drap mortuaire,
et les horizons incertains
forment comme un immense et sombre sanctuaire
où tous les cierges sont éteints.

Mais voici que la mer devient phosphorescente,
et le long du sable changeant
elle s’étale au loin superbe, éblouissante
avec ses paillettes d’argent.

Pas d’astres dans le ciel; dans le vent pas de voiles;
on dirait que le flot amer
roule ainsi sans pitié des cadavres d’étoiles
qui seraient tombés dans la mer!
 

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Monumento al mare: William Vaughn Moody

15 giovedì Feb 2024

Posted by emiliocapaccio in Monumento al mare, TRADUZIONI

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Emilio Capaccio, Monumento al mare, POESIA, TRADUZIONI, William Vaughn Moody

Monumento al mare

William Vaughn Moody (1869-1910), americano (foto web)

UN GIORNO GRIGIO
(Traduzione di Emilio Capaccio)

Nebbie grigie e piovigginose drappeggiano le brughiere,
la pioggia sbianca il mare morto,
dal tetro promontorio all’accigliato capo
vele plumbee vanno stancamente.
Non so come quel mercantile
abbia trovato coraggio; ma è il suo piano
verso il mare il suo corso sconfinato da solcare.

Irreali come insetti che atterriscono
il cervello irritabile d’un ubriacone,
sul grigio abisso strisciano le imbarcazioni
a quattro zampe, con due rematori:
minimi, i più piccoli della terra,
attraverso la vasta circonferenza del vecchio oceano
nello sforzo eroico, ridicolo.

Mi chiedo come l’equipaggio di quel mercantile
abbia trovato la volontà.
Mi chiedo come i pescatori facciano
per continuare ancora a sfiancarli.
Mi chiedo come il cuore dell’uomo abbia
pazienza di vivere oltre la sua spanna
o d’attendere che i suoi sogni s’avverino.

*

A GREY DAY

Grey drizzling mists the moorlands drape,
rain whitens the dead sea,
from headland dim to sullen cape
grey sails creep wearily.
I know not how that merchantman
has found the heart; but ‘tis her plan
seaward her endless course to shape.

Unreal as insects that appall
a drunkard’s peevish brain,
o’er the grey deep the dories crawl,
four-legged, with rowers twain:
midgets and minims of the earth,
across old ocean’s vasty girth
toiling-heroic, comical!

I wonder how that merchant’s crew
have ever found the will!
I wonder what the fishers do
to keep them toiling still!
I wonder how the heart of man
has patience to live out its span,
or wait until its dreams come true.
 

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Monumento al mare: Francis Ledwidge

25 giovedì Gen 2024

Posted by emiliocapaccio in Monumento al mare, TRADUZIONI

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Emilio Capaccio, Monumento al mare, POESIA, TRADUZIONI

Monumento al mare

Francis Ledwidge (1887-1917), irlandese (foto web)

SU UN SOGNO D’ACQUA
(Traduzione di Emilio Capaccio)

E così, per molte leghe del mare
Cantammo di chi avevamo lasciato indietro.
La nostra nave ruppe il fosforo selvaggio,
Le bianche vele pregne di vento,
E nella mente mi domandavo
Quanti si sarebbero ricordati di me.

Dopo, l’alba orlata di rosso larga si stese,
Un fronte roccioso s’allungava,
E punte di terre addensate alla marea
Custodivano tante piccole e confortevoli cale.
O gioia di vivere per sempre, laggiù,
O Anima tanto cercata!

*

ON DREAM WATER

And so, o’er many a league of sea
We sang of those we left behind.
Our ship split thro’ the phosphor free,
Her white sails pregnant with the wind,
And I was wondering in my mind
How many would remember me.

Then red-edged dawn expanded wide,
A stony foreland stretched away,
And bowed capes gathering round the tide
Kept many a little homely bay.
O joy of living there for aye,
O Soul so often tried!

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Monumento al mare: Gerald Gould

11 giovedì Gen 2024

Posted by emiliocapaccio in Monumento al mare, TRADUZIONI

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Emilio Capaccio, Monumento al mare, POESIA, TRADUZIONI

Monumento al mare

Gerald Gould (1885-1936), inglese (foto web)

SETE DI VIAGGIARE
(Traduzione di Emilio Capaccio)

Oltre l’est l’aurora, oltre l’ovest il mare,
e a est e a ovest la sete di viaggiare che non mi lascia;
agisce in me come una pazzia, cara, incitandomi a dare l’addio;
perché i mari chiamano e le stelle chiamano e oh! la chiamata del cielo!

Non so dove corra la bianca strada, né cosa siano le colline azzurre;
ma un uomo può avere per amico il sole e per guida una stella;
e non c’è fine nel viaggio una volta che si sente la voce,
perché i fiumi chiamano e le strade chiamano, e oh! la chiamata degli uccelli!

Laggiù si trova il lungo orizzonte, e lì di notte e di giorno
le vecchie navi volgono di nuovo a casa e le giovani vanno via;
e io potrei tornare, ma devo andare, e se gli uomini ti chiedono perché,
puoi dare la colpa alle stelle e al sole e alla strada bianca e al cielo.

*

WANDER-THIRST

Beyond the East the sunrise, beyond the West the sea,
And East and West the wander-thirst that will not let me be;
It works in me like madness, dear, to bid me say good-bye;
For the seas call, and the stars call, and oh! the call of the sky!

I know not where the white road runs, nor what the blue hills are;
But a man can have the sun for a friend, and for his guide a star;
And there’s no end of voyaging when once the voice is heard,
For the rivers call, and the roads call, and oh! the call of the bird!

Yonder the long horizon lies, and there by night and day
The old ships draw to home again, the young ships sail away;
And come I may, but go I must, and, if men ask you why,
You may put the blame on the stars and the sun and the white road and the sky.

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Monumento al mare

20 mercoledì Dic 2023

Posted by emiliocapaccio in Monumento al mare, TRADUZIONI

≈ 16 commenti

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Emilio Capaccio, Monumento al mare, POESIA, TRADUZIONI

Pace sulla costellazione cantante delle acque
Incrinata come le spalle della moltitudine
Pace sul mare alle onde di buona volontà
Pace sulla lapide dei naufragi
Pace sui tamburi dell’orgoglio e delle pupille tenebrose
E se io sono il traduttore delle onde
Pace anche su di me…

MONUMENTO AL MARE
Vicente Huidobro

“E che cos’è il mare?”
“Il mare!” esclamò il mugnaio. “Che Dio ci aiuti: è la cosa più grandiosa creata da Dio! È dove tutta l’acqua del mondo finisce in un grande lago salato. E lì rimane, piatta come la mia mano e innocente come un bambino, ma, dicono, quando soffia il vento si alza in montagne d’acqua più alte delle nostre e inghiotte navi più alte del nostro mulino, e sulla terra il suo ruggito si sente a miglia di distanza. Dentro ci sono pesci cinque volte più grandi di un toro, e un vecchio serpente lungo quanto il nostro fiume e vecchio come il mondo, con i mustacchi di un uomo e una corona d’argento sulla testa.”

WILL DEL MULINO
Robert Louis Stevenson

Il mare è sempre stato mare
è mare il giorno
fu mare l’assenza del giorno
l’interludio che balenò
tra oscurità e presagio di vita
già fu mare
in principio fu mare
e prima del principio fu il suo fragore
fu un tremito di conchiglia
fu mare la prima alba
la prima preghiera sul mondo
il primo bacio degli esseri fu mare
sarà mare la resa del sole
marinaio orbo
sul vascello di fuoco
è mare l’estasi di Dio
e lo spazio che svuoteremo
sarà mare
Il mare è sempre stato mare

IL MARE È SEMPRE STATO IL MARE
Emilio Capaccio

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