
LA NAVE
La nave
Il capodoglio d’acciaio
Dal grasso ventre
Mi culla e mi protegge
Nel suo utero
E mi riporta in mare
Sale di sangue e sudore
Un palmo dall’infinito
Un piede dall’abisso
Luci e ombre
Danzano nell’onda
MURO
Il torto subito
Non è che l’istantanea
Di ciò che c’è dietro
Dove il vento si cheta e
La spuma non può più
Nascondere il fondo
In connessione –
La compassione
È coscienza di sé
PAXOS
La grossa pancia nuda di Athanasios
Sovrasta la seta e il lino delle famiglie
Ingiacchettate che scendono dagli yacht
I cristi incastrati tra i peli le benedicono
Insieme al muso duro che al bisogno
Si piega o si dilata ma non per noi
Che dobbiamo chiedere tre volte
Stremati col buio alle spalle di nuovo
Lo imploriamo e il santo esaudisce
La preghiera pura del viandante
Così ci accucciamo in tenda senz’acqua
Né un cesso per la notte se non il mare
Nella lingua di terra tra merce e tavoli
Mentre su altri binari e tappe condivise
Eleonora s’inebria di simboli e parole
E dorme serena lontana dai vicoli
Tea in fuga perenne prepara la strada
Al cuoco afghano e alla nuova identità
E Gaia smussa le rigidità nelle giravolte
Tra nord e sud e concima con le lacrime
ATTESA
Forse il viaggio
È proprio questo –
Sentirsi perduti
Camminare senza meta
Nella canicola che pesa
Sudati senz’acqua solo
Pane e miele del mattino
Tre carote nello zaino
Chiedere nel dubbio
Pur sapendo che
Ogni informazione
Non porterà a niente
Lo scrigno si schiuderà
D’improvviso lì dove
Si rischia la morte
E si ritrova la vita
Accogliendo l’ombra
Che ridà forma
Ai pensieri
Da soli
Solo da soli
La disperazione
Diventa totale
E cede il posto
All’infinita gioia
Tutto da sé
Tutto per sé
Tutto per tutto
FILI
Il dubbio sul da farsi non regge
Quando il richiamo intona il canto
Che mi scrolla di dosso le proiezioni
Pure se il colon mi torce la gola
I passi non pensano più
Comanda il suono
Che guida sull’asfalto
Sulle rotaie e sulle onde
Apre all’ignoto sfilacciato
Che s’intesse dolcemente
Andando
E il viso dorato di Georgia
È l’epifania non cercata
Svelata in una risata
Che sposa tre lingue
E stabilizza potenziando
Le future trasmissioni
E quanto sepolto rimanga
Il bagliore dagli anni
Non so dire
Se nel ricordo
Ritorna uguale l’onda
E scorre dentro e fuori
A mostrarmi cos’è l’eterno
Testi tratti da “Ellenika” di Nunzio Di Sarno, Eretica Edizioni, 2023





