
Piet Mondrian, Composition with large red plane, yellow, black, grey and blue (1921)
La poesia è anche incontro, una geometria di rette a volte parallele, altre volte perpendicolari. Similmente al quadro di Mondrian un reticolato vivo e riccamente colorato. Nell’ambito della nuova rubrica Versi Trasversali, presentiamo la poesia di …
GUGLIELMO APRILE
A rilascio lento
La crepa nella diga
all’inizio non fa rumore,
ma si allarga attraverso gli anni,
fino a quell’uomo
a cui il temporale ha rubato
ogni ricordo della strada di casa;
la lingua del ghiacciaio
si fende con lunghi boati,
dall’orlo del crepaccio
enormi blocchi si staccano e crollano in acqua.
Quella strana attitudine morbosa
che alcuni spingeva da piccoli
a sezionare pile da quattro volt
si ripresenta a distanza di anni,
in forma di lividi sulle dita,
di auto cappottate nel dormiveglia
e neonati ingoiati dai caimani.
Processo di combustione
Un tanfo di bruciato
ristagna nell’aria anche diverse ore
dopo che l’incendio è stato domato.
“Tutto finisce”, ripete dopo l’orgasmo
e resta a lungo a guardarsi le mani
piene di graffi,
di biglietti scaduti
o non utilizzati in tempo massimo,
di merce che non trova un compratore.
Con un colpo di tosse ieri sera
ho espettorato un grumo
di metallo carbonizzato.
Responso
1
Da bambini un po’ tutti giocavamo con le lenti ustorie,
oggi invece la nostra paura più grande
è reincarnarci in un insetto.
Viene l’età adulta
con le sue bandiere che infagottano deiezioni,
con le sue campane di allarme che suonano fuori tempo rispetto
all’incendio;
nel volo basso
dei pezzi di carta soffiati dal vento e inseguiti inutilmente dai passanti
leggo un responso
di cui non oso trarre la logica conclusione.
2
Si parla spesso di una falla
apertasi da un tempo non definibile
per errore umano o sfortunata casualità
nei depositi di stricnina:
il percolato scivola goccia a goccia nel canto mattutino dei merli,
i dintorni della stazione cosparsi di anelli incrinati;
in luogo del vecchio proprietario di queste rendite,
dai polsi massicci e dalla voce che non trema,
vedo una distesa di balene spiaggiate,
un parco per bambini cosparso di denti scheggiati.
Sotterranei
Si dice che le murene si siano rifugiate tutte
in nascondigli sotterranei,
in cantine buie e senza apparente uscita,
da quando abbiamo iniziato a dare loro questa caccia spietata;
e che ora aspettino, nascoste
in luoghi appartati e dove di rado qualcuno discende,
come in certe gallerie
scavate perché ci passasse la metropolitana
ma poi a distanza di anni
mai completate.
Gli esseri delle grotte prima o poi riaffioreranno
ancora più affamati; qualcuno anche
racconta di averli già avvistati
una notte, perlustrare i sobborghi
credendosi inosservati.
Ordalia
Da ragazzi, in vacanza, tuffarsi
da qualche altezza un po’ più impegnativa
aveva il brivido di un’ordalia.
Dopo anni sono rimasto
io solo in cima a quello scoglio
ed esito, timoroso o dell’acqua
gelata o di possibili rocce
non visibili che un attimo prima
dello schianto, in agguato su un fondale
basso, torbido. Eppure
il resto dei miei coetanei
ce l’ha fatta, senza apparenti traumi,
e ha riguadagnato riva da tempo,
esaurito il divertimento. E anche
le donne, a lungo andare, sono stufe
di aspettarmi, di incoraggiarmi, quando
è a me che tocca, e vanno via, insieme
a chi mi è passato avanti nel turno.
Vivere si fa impossibile, senza
una punta di cauta sfrontatezza
che chiuda gli occhi e conti fino a tre:
non ti abbraccia l’azzurro,
se non ti illudi di poter volare.
Nei giardini di Armida
Gli stormi a una certa quota rischiano
di sfracellarsi nel risucchio
di un’elica non avvistata in tempo;
l’arcobaleno assassino dei fiori
dopo averci drogato ci divora;
il porto alla solita ora
allestisce la sua scenografia
di luci basse e ci dobbiamo arrendere
al suo ammiccamento crudele e dolce;
il ricco guardaroba del teatro
ha il potere di esercitare un fascino
sui nostri sensi infantili, e ci alletta
con i suoi giocattoli e le sue maschere;
la maga escogita un trucco
antico come il mondo, ma di sicuro effetto
per catturarci, e ci scopriamo preda
della sua collezione di dionee
dal cromatismo artificiale e vivido;
Vivere è assurdo come innamorarsi
ma di una prostituta (assurdo, sì,
ma fino a un certo punto)
Testi tratti da Il giardiniere cieco, Transeuropa, 2019
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.