Nella ferita del mondo offeso sopravvivono brincelli vivificanti gli strati dolenti: sono nuclei di bellezza, figure eterne che riconsegnano all’anima il dispiegarsi in volo; l’innalzarsi sopra la gravità della materia, il groviglio delle cadute rovinose, la cecità sul prodigio che affiora nella prossimità dell’incontro: come in Gustavo Adolfo Bécquer fiorisce «sobre el volcán la flor», nel «dialogo in poesia» fra Giorgio Bolla e Valentina Meloni germogliano “neve, fiore” come alchimia di elevazione dalla densità materica della vita accanto a “nome, tempo, notte, sogno, ritorno,…”, alcuni dei topoi della silloge in cui « … il granello prepotente, sfuggito al corvo, / confinato in impronte pressate senz’aria, / s’innalza più forte, uccide il buio cieco, /si contorce di sbieco a cercare un varco…»
Adriana Gloria Marigo
GB
03/10/2017 ore 21.25
Che strana terra
è la tua
anche quando la neve
riempie i confini
dei prati
ogni volta perde tutto
la Signora nostra
ma sempre il fiore
sulla pietra
vince il tempo
e le ore
della notte.
VM
3/10/2017 ore 22.18
Che strana terra
la nostra
quando – arresi –
ci disorientano
i crocicchi di voci
e finiamo col mettere radici
nel vento
ci si aggrovigliano le parole
ma non temiamo
il silenzio del fiore che arriva
più bianco a toccare l’aurora.
VM
08/10/2017
Due poltrone abbandonate
su cui sprofonda la luce
così sfrontati noi
dimentichi di quelle ali radianti
a cui ci tenevamo sospesi…
in un mondo che cade a pezzi
ci lasciamo vincere dall’occhio cieco:
tappezziamo il cuore di foglie
cadiamo in un pozzo di niente
per andare a morire soli – e distanti –
in controluce il gioco dei vuoti.
GB
21/10/2017 ore 7.00 mattino, freddo ancora dentro la notte
Il suono è vicino quando si rincorre da un gioco all’al-
tro per distese di luce buia sollevato il senso è l’aper-
tura ora che conta l’inizio della speranza del giorno
ma non c’è una nota di blu dopo la notte scivolata nel
silenzio del mondo, qua perché doveva essere. Poca
nebbia quasi timore di svegliare un freddo amico.
GB
21/10/2017 ore 07.45 mattino avanti
Sempre si vince almeno così si può credere. Vince il
bianco forse non torna più il nero, neanche ciò che è
grigio accampa il proprio vessillo sulla bagnata celata
del mattino quando i primi voli sono a vista. Finti i
suoni di mitiche campane guerreggiate avvicinano in
modo pigro le note della ricerca, anche lei destinata
a tentativi di libertà.
GB
Scivola il passo
blocca il fiato
la luna invisibile
anche prima del giorno
forse dove vivono lontane
le montagne
e l’aria di neve
arriva.
VM
18/11/2017 ore 19.30
Di te che mi parli
da un luogo lontano
questa lingua nuova
che assapora l’aspro,
l’incompiutezza
di un verso che sfiora
perché una parola
sia coppa di nuove
libagioni e ci contenga
in trasparenza
mescolati i fiati prelibati
per darci in pasto al mondo
come un’offerta.
VM
05/ 12/ 2017 ore 10.15
Nessuno si avvicini
alle parole belle
che dall’alto piovono cielo
lucore di bianchi nascosti
nel fondo sogno di neve
che scioglie che viene
nessuno tocchi quei fiocchi
leggeri che non arrivano
a sfiorare la terra
si disfano in aria nel sogno
di ieri nel sogno di oggi
la tua mano li afferra.
BIOBIBLIOGRAFIE
GIORGIO BOLLA (Adria, 1957), poeta veneto, medico chirurgo pediatra per professione, ha pubblicato dieci raccolte poetiche: Solo Immagini (2008); Il Motore del Tempo (2009); Mnesis (2010); Assoli di Oboi (2010); Ruote Alate (con testo spagnolo a fronte, 2011); Skhandha (2012); Epistolario (e–book con testo spagnolo a fronte, 2012); Il Libro delle Ore (e–book, 2012); Storie di acqua, di Angeli e di vento (2013); La Quintessenza del Gioco (2015); con Mario Benatti ha pubblicato In Vicinanza delle Nuvole (epistolario poetico, 2014). Le sue ultime pubblicazioni di poesia sono: Preghiere oltre sé stesso (2016); con Valentina Meloni, Corrispondenze da un mondo increato – epistolario poetico (2018). Recentemente, edito negli Stati Uniti da Gradiva Publications: Among Water, Angels and Wind. Ha conseguito Premi di Poesia nazionali e internazionali.
*
VALENTINA MELONI (Roma 1976), dal 2007 conduce una vita ritirata tra la campagna umbra e le zone dei Chiari. Scrive poesie, racconti, aforismi, fiabe. Ha pubblicato le raccolte di poesie: Le regole del controdolore (2016); Nanita (uscita in allegato alla rivista statunitense Otata, 2017), con fotografie di Annalisa Marino Eva (2018); l’autoantologia di eco–poesia Alambic (2018); con Giorgio Bolla Corrispondenze da un mondo increato – epistolario poetico (2018); Enso: Haiku Yoti (2019); Millimetrica- petit onze (2020); inoltre per la letteratura d’infanzia le tre fiabe illustrate: Storia di Goccia, Nanuk e l’albero dei desideri, Nanuk e il ragno Alvaro; i racconti: Ippocampo – prose poetiche e reminiscenze (2020); infine le plaquette: Nei giardini di Suzhou (2015) e il poemetto haiku Il Fiore della Luna, Leggenda di Rosaspina (2018) illustrati da Santo Previtera; Suite della solitudine (2019), illustrata da Rosario Morra. Di prossima pubblicazione la raccolta di haiku Usei – il suono della pioggia.
Suoi testi tradotti in inglese, spagnolo, francese, cinese, giapponese, turco, arabo, bulgaro sono apparsi in blog, riviste e quotidiani internazionali. È inserita nel volume Un’oscura capacità di volo – poete e poetiche nell’Umbria d’oggi, curato da Nicoletta Nuzzo, Silvana Sonno, Federica Ziarelli, prefazione di Cetta Petrollo Pagliarani. Come traduttrice dall’inglese sta lavorando a Il fiore della Passione di Munir Mezyed, poeta palestinese, rifugiato in Romania, e a Dendrarium, di Alexander Shurbanov , anglicista all’Università di Sofia e traduttore ufficiale di Milton, Shakespeare e Tagore.
Ambasciatrice della voce nel progetto Poetry Sound Library (Londra), mappa virtuale che raccoglie la voce dei poeti in tutto il mondo. Ha ideato e cura da oltre dieci anni l’antologia tematica permanente on line di eco-poesia profonda Poesie sull’Albero. Nel 2017 ha ideato e tuttora dirige la rivista aperiodica internazionale di haiku e poesia breve giapponese Komorebi ni nureru Italian Journal.
sensazioni aggrovigliate in parole già di loro aggrovigliate e così aggroviglianti un anima che vive nei ripari di spiragli che illuminano il groviglio assoluto e rovinoso ma gustato profondamente, irresistibilmente
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L’ha ripubblicato su nanitae ha commentato:
Oggi in Limina Mundi con una nota di Adriana Gloria Marigo su Corrispondenze da un mondo increato
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