Pietro Edoardo Mallegni: tre poesie da Il nulla
Europa Edizioni, 2020
Una poesia inedita
Con un commento breve
Le tre poesie dalla raccolta Il nulla e la poesia inedita Gli angoli del cielo costituiscono tutto quanto l’Autore ha voluto sottoporre alla nostra attenzione: poco per illustrare compiutamente la cifra poetica, tuttavia sufficiente per porre in luce la sensibilità di Pietro Edoardo Mallegni per il lessico raffinato, sobriamente ricercato, finemente modulato verso la parola alta così da creare una misura stilistica chiaramente riconoscibile; l’attitudine alla essenziale impressiva connotazione che si avvale di modi sintattici inconsueti atti a rafforzare l’immagine – come si mostra nell’uso enclitico di levasi, chiamasi – vivida, palpitante. Gli elementi naturalistici o paesaggistici (vento ascendente, eleganza del cielo, nuvole grigie), sono motivi particolarmente simbolici e designano, anche con l’uso sapiente di pregevoli ossimori (avara ingordigia), piani sinestesici e spirituali da cui emerge il fattore ontologico, la questione esistenziale, la riflessione morale dove l’alterità, la verità dell’Altro costituisce la tensione dell’incontro e la cognizione della propria solitudine nella percezione del trascendente con il quale è ostico il linguaggio (Balbuzie di Dio, incomprensibile lingua).
Adriana Gloria Marigo
Umanità
Levasi, dalla terra
un vento ascendente
di vigore e lacrima ed è
eleganza del cielo;
nelle nuvole grigie,
disegna il sole,
firmando d’azzurro.
Qui, abitano i sogni eterei,
dei trapassati terreni.
Senza zelo, pigrizia
e avara ingordigia,
fieri fanno piovere
i nostri incubi.
Balbuzie di Dio :
piano, la terra, distruggeranno
così che il cielo non abbia più
nulla su cui piovere.
Il mondo è sordo
S’appiana, nella voce,
il gemito della mia lacrima,
che come foglia contro il vento,
si lancia tra le vostre dita.
Ora come inveterati Dei,
i vostri pensieri, unici sibilano,
con singolo colpo su altri,
carne dilaniano, in quantità,
ma chiamasi al sopravvivere,
a calma sopravvenuta,
con suo ululo, vomita
un enigma di domande:
che altri non sono,
che i vostri silenzi.
Il fallimento
Il peso del giorno,
schiaccia in me,
la voglia di vedere il seguente.
Forse,
è peggio della morte
saper che la propria vita,
sulla bilancia dell’esistenza,
conta niente.
Gli angoli del cielo
Non cambiano mai, certi cieli
e come vorrei, ora, le tue stelle,
nel tempo di questo buio,
spargendo nebbia con la bocca.
Dietro tutti gli angoli,
il tuo sorriso, ricerco,
su altalene stampato,
mosse dal vento.
E parlarci nella tua incomprensibile lingua,
per capire che non serve, il tutto là fuori,
per capire che di tutte le clessidre
che ho rovesciato, è la tua
che, tutta la vita, mi costa.
Sono solo,
a gridare nelle burrasche,
fa che ti arrivi il mio pianto,
e come quando io sentivo il tuo,
vienimi a svegliare.
Biobibliografia
Pietro Edoardo Mallegni è nato a Carrara il 1 luglio 1995. Fin da piccolo nutre due grandi passioni: la cucina e la scrittura, amori che lo porteranno a intraprendere professionalmente la strada del cuoco e, marginalmente, quella dell’appassionato scrittore di poesie. Nel 2013 pubblica con la casa editrice Marco del Bucchia la sua prima raccolta: Il dedalo in me, e vince il premio “Michele Mazzella” con l’atto unico Geshua e il crollo dell’io; nel 2015 pubblica la raccolta Il Dio Dada e si avvicina al movimento poetico-artistico italiano “dinanimismo” guidato e fondato da Zairo Ferrante. Dopo la maturità viaggia molto per lavoro e nel 2017 diventa padre, così decide di tornare a vivere nella sua città, Massa, con la famiglia. Nel trascorrere di questi anni partecipa a diverse antologie curate da Ivan Pozzoni per la casa editrice Limina Mentis. Tra il 2019 e il 2021 ottiene la “Menzione al merito” al Concorso Internazionale di Poesia “Fëdor Dostoevskij”; è poeta finalista al Concorso Internazionale di Poesia “Il Federiciano”; “Menzione speciale” Premio “Kalos II Edizione”; “Secondo Classificato” Premio “Scrittura in Cibo”; pubblica le raccolte di poesia Neurocidio, Limina Mentis e Il nulla, Europa Edizioni.
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