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LIMINA MUNDI

~ Per l'alto mare aperto

LIMINA MUNDI

Archivi tag: Nina Cassian

Poesie di Nina Cassian. Illustrazioni di Loredana Semantica

14 mercoledì Giu 2023

Posted by Loredana Semantica in ARTI, CRITICA LETTERARIA, LETTERATURA, Più voci per un poeta, Poesie

≈ 4 commenti

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illustrazioni, Loredana Semantica, Nina Cassian, Poesie

LA STORIA

Nina Cassian è nata a Galati in Moldavia (Romania), sulle rive del Danubio il 27.11.1924. Poetessa, scrittrice, traduttrice,  partecipe e erede dell’ambiente culturale e intellettuale rumeno a cui appartengono Brâncusi, Tzara, Ionesco, Eliade e Cioran, come loro dovette subire l’esilio.

Nina Cassian è figlia d’arte, il padre Iosif C. Mătăsaru fu stimato traduttore dei grandi classici (Ghoete, Heine, Brecht). Nina si nutre di questi stimoli e dopo aver completato il liceo, arricchisce la sua formazione approdando a Bucarest e studiando pianoforte e composizione musicale, dove eccelle, recitazione, pittura. Nel 1943 si sposa col giovane poeta Vladimir Colin dal quale divorzia nel 1948, successivamente sposerà il critico letterario Alexandru Stefanescu. Nel 1944 si iscrive alla Facoltà di lettere, ma non ultimerà gli studi.  Da quello stesso anno comincia a pubblicare suoi scritti, dapprima sul giornale Romania libera e successivamente edita la prima raccolta “Scala 1/1”, vicina all’avanguardia e perciò vista con sfavore dal regime rumeno che la marchiò come decadente. Ciò spinse la scrittrice verso opere maggiormente allineate “La nostra anima”, “Anno vivo, novecento e diciassette”, “Horea non è più solo”, “Gioventù”,“Versi scelti”.

Dal 1957 prosegue le pubblicazioni svincolandosi nuovamente dai dettami della dittatura comunista. Nina ha scritto praticamente per tutta la vita, autrice di oltre quaranta opere tra raccolte poetiche e libri per bambini, oltre alle traduzioni.

Importante la sua amicizia col poeta Celan, al quale rimase legata per sempre, essendone musa ispiratrice.  La relazione si nutriva della speciale affinità culturale, influenza e ammirazione reciproca, per la consonanza di interessi poetici e preferenza di scrittori, quali Esenin, Eluard, Apollinaire. Ne dà sentore l’affettuosa lettera che Celan scrisse alla Cassian in vacanza nel ‘47 “Ingrata! Nobile e arborescente come sempre, quando ti penso, la mia mano… si affretta a offrirti, dall’assopito mio tappeto che ho steso sulle maree, questo specchio di fuliggine bianca e inchiostro ritmato… affinché certe bocche malevole della posterità non possano dire che noi non ci siamo amati. Che venga il mare su di noi e che gli squali-fratelli ci inghiottano!” Paul

Una grande svolta nella vita della poetessa fu il viaggio per una conferenza di scrittura creativa all’Università di New York nel 1985, lo stesso anno in cui morì il marito. Una volta a New York Nina Cassian chiede asilo politico come dissidente in quanto in patria la polizia segreta di Ceausescu aveva scoperto suoi testi satirici e antigovernativi tra le carte di un amico arrestato, quindi rischiava a sua volta d’essere imprigionata. Contemporaneamente in patria compiono l’epurazione culturale della sua figura, la fanno sparire, come non fosse mai esistita. Nina ha vissuto il resto della sua vita lontano dal paese d’origine a New York dove è morta il 15 aprile del 2014.

LA POETICA

Dice un famoso verso di Emily Dickinson “Io abito nella possibilità”, Nina Cassian nella sua scrittura lo fa proprio. Prende la parola e la mette in forma, la stira, la pressa, rotea e schizza fino a farne ciò che vuole, in perfetta consonanza col suo pensiero. Fantasmagorica, pittorica, sorprendente, carnale. Conferisce ai suoi testi una musicalità e plasticità non propriamente classiche perché contemporaneamente spinte da potenza immaginifica scoppiettante. Originale quindi, insolita, sebbene si avvertano nel suo scrivere echi di tutta la tradizione europea da Celan a Mandelstam, dalla Cvetaeva  alla stessa Dickinson. Il corpo è spesso presente nella poesia della Cassian, come avviene del resto con più insistenza e consapevolezza nella poesia delle donne rispetto alla poesia scritta da poeti uomini. Le donne hanno col proprio corpo un rapporto più intimo e ancestrale, si misurano con la potenzialità del generare e del partorire, con la perdita periodica di liquori sanguigni, non possono essere che consapevoli dei propri muscoli e ventre e respiro esattamente per come esce dai polmoni, immerse nella propria pelle, in contatto continuo e profondo con la propria polpa.

La poetessa riversa nei suoi testi una vitalità poetica, una furia creativa caratterizzata da estremizzazioni, parossismi, inventiva. Descrive scenari surreali non meno però di momenti della quotidianità comuni a tutti, quale il risveglio o il cibarsi. L’umanità è presente, talvolta testimone della malinconia del poeta o del suo disagio o dolore, tendenzialmente indifferente, asettica, insensibile. Più di frequente il poeta trova alleati nelle cose o negli animali. Compartecipano e collaborano a edificare l’architettura poetica gli oggetti, gli elementi della natura, i sentimenti. Presente il dolore per l’espianto della separazione dai luoghi d’origine “Ah, ricordo ancora bene quel dolore!/La mia anima colta di sorpresa/saltava come una gallina con la testa mozza”

Non meno presente l’amore sia diretto alla forma umana che mistica. La ricchezza espressiva è specchio dell’eclettica formazione della poetessa, musicale e artistica. I toni sono caustici, arguti, ironici, sempre diretti, spesso malinconici. Colpisce l’atteggiamento di cupo e lucido disincanto verso gli altri e l’esistenza che rimanda al cinismo di Cioran.

Espressiva e potente Nina Cassian era praticamente sconosciuta quando venne pubblicata in Italia nel 2013 da Adelphi con la raccolta di oltre 300 pagine C’è modo e modo di sparire. Poesie 1945-2007 . Divenne un caso editoriale. Di sé e del suo forsennato scrivere con un senso di ineluttabilità del gesto, chiaramente di reazione alla privazione della libertà, dice “Sono la Scimmia Condannata a Scrivere”. Del suo opporsi  vanamente  alle repressioni totalitarie scrive  “La protesta linguistica/è impotente. Il nemico è analfabeta.” E del suo esilio esprime la speranza “Pur se verrò sepolta/ in una terra aliena:/ risorgerò un giorno/ nella lingua romena.” Scrisse anche in lingua inglese e in una lingua di sua invenzione. Chissà la fantasia dei suoi libri per bambini…

Loredana Semantica

LE POESIE

Di seguito alcune poesie di Nina Cassian illustrate da Loredana Semantica. Qui altre sue poesie illustrate.

Infestazione

Un tappeto di farfalle morte ai piedi,
morte e morbide
(loro non hanno il rigor mortis).
Io godo di ottima salute.
Ho tirato fuori il fegato,
ho estratto i polmoni,
ho estirpato il cuore
e non mi fa più male nulla.
Tramutarsi in fantasma
è una soluzione
che vi raccomando freddamente.

Io sono io

Sono personale,
soggettiva, intima, singolare,
confessionale.
Tutto quel che mi accade e si ripete
accade a me.
Il paesaggio che descrivo
sono io stessa.
Se vi interessano
gli uccelli, gli alberi, i fiumi,
consultate i libri degli esperti.
Io non sono un dato uccello,
un dato albero,
un dato fiume.
Io sono registrata solo
come un Sé,

Io, ovvero Io.

Tappezzeria

Un piede nella fossa
e l’altro sulla tigre impallinata
– così vedo
la mia sconfitta e la mia vittoria
in questa scena venatoria.

Cedere il posto agli anziani e agli ammalati

Viaggiavo in piedi
eppure nessuno mi offrì il posto
anche se ero di almeno mille anni più anziana,
anche se portavo, ben visibili, i segni
di almeno tre gravi malanni:
Orgoglio, Solitudine e Arte.

Illustrazioni di Loredana Semantica, (tecnica digitale, pennino su schermo).

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Tre poesie di Nina Cassian. Illustrazioni di Loredana Semantica

10 mercoledì Mag 2023

Posted by Loredana Semantica in ARTI, Più voci per un poeta, Poesie

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illustrazioni, Loredana Semantica, Nina Cassian, Poesie

Tre poesie di Nina Cassian . Illustrazioni di Loredana Semantica, (tecnica digitale, pennino su schermo).

Preghiera

Se esisti per davvero – fatti avanti,
sii nuvola, caprone, aviatore,
porta con te occhi, bocca, voce,
– chiedimi qualcosa, lascia che mi sacrifichi,
prendimi tra le braccia, proteggimi,
nutrimi con la settima parte di un pesce,
fammi un fischio, dissodami le dita,
ricolmami di aromi, di stupore,
– resuscitami.

La tentazione

Più vivo di così non sarai mai, te lo prometto.
Per la prima volta vedrai i pori schiudersi
come musi di pesce e potrai ascoltare
il mormorio del sangue nelle gallerie
e sentire la luce scivolarti sulle cornee
come lo strascico di un abito; per la prima volta
avvertirai la gravità pungerti
come una spina nel calcagno
e per l’imperativo delle ali avrai male alle scapole.
Ti prometto di renderti talmente vivo che
la polvere ti assorderà cadendo sopra i mobili,
che le sopracciglie diventeranno due ferite fresche
e ti parrà che i tuoi ricordi inizino
con la creazione del mondo.

Ermetica

Se ci fosse un luogo dove conficcare un altro grido
quale potrebbe essere, la roccia o il mare

o l’occhio dell’uccello della notte, fisso e tondo, duro come la pietra,
giallo come la luna?

Ah, tutto è impenetrabile.
E il grido viene fuori dalla bocca

pendulo come la lingua dell’impiccato.

Nina Cassian, poetessa, scrittrice, traduttrice rumena, nata in Romania, a Galati, il 27 novembre 1924, morta a New York il 15 aprile 2014

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