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August Renoir, chrysanthemum coronarium, crisantemo, Edgar Degas, James Tissot, Loredana Semantica, majo, margherite, Marino Moretti, Matsuo Basho, vaccareddi, vavaluci
foto di Loredana Semantica
Queste sono le belle margherite che invadono i campi da aprile a giugno, formando grandi distese di un bel giallo vivo e solare. E’ la pianta del tripudio di primavera. L’avreste detto che è un crisantemo? Si chiama chrysanthemum coronarium o glebionis coronaria, coronato per la disposizione dei petali attorno alla corolla. Il nome Chrysanthemum deriva dal greco “Χρύσεος” “aureo” e “άνθος” “fiore” cioè “fiore d’oro“.
Cresce spontaneo nei campi incolti in quasi tutta l’area mediterranea al di sotto dei 600 metri d’altitudine ed in Asia orientale, ma è anche usato come fiore ornamentale, ha portamento eretto e arriva ad un metro e trenta centimetri di altezza. Le sue foglie hanno un aspetto caratteristico molto frastagliato, di un bel colore verde. Proprio le foglie lo distinguono da altre Asteracee, il cui fiore è molto simile, ma che hanno le foglie di forma ovale e/o dai margini seghettati. E’ chiamato anche comunemente fiore d’oro o crisantemo giallo. Il titolo che ho dato al post deriva dal nome con cui è noto qui in Sicilia.
Spesso considerata pianta infestante, studi condotti in Sardegna hanno dimostrato che favorisce la produzione di latte degli animali da allevamento, è usata nella cucina Asiatica per zuppe e contorni nell’alimentazione umana, tuttavia risulta che a lungo andare abbia effetti tossici. Qui in Sicilia il crisantemo campestre è molto apprezzato oltre che dagli animali al pascolo, anche dalle chioccioline bianche (con o senza spirale sul guscio) chiamate babbaluci, vavaluci o vaccareddi. Una pietanza da intenditori.
Il crisantemo però non è solo quello coronato, ne esistono molte varietà e colori ed è coltivato in molte parti del mondo come fiore ornamentale, nei crisantemi coltivati la corolla si arricchisce di petali fino a rendere il fiore un globo di petali colorati.
Diversa la simbologia del crisantemo. In Corea e in Cina è il fiore delle feste, in Giappone è il fiore nazionale, nel mondo orientale, a differenza che in quello occidentale, dove è tradizionalmente considerato il fiore dei morti, il crisantemo simboleggia la vita.
Esso è oggetto di raffigurazioni in opere d’arte: nei dipinti, nei tessuti ricamati e citato in letteratura. Qui due esempi in forma poetica delle opposte visioni occidente/oriente del crisantemo. A seguire tre splendide raffigurazioni in arte: Renoir, Tissot, Degas.
Nei giardini taciti e negli orti
nascon, quasi piangendo, i fiori estremi
dall’odore amarognolo: i crisantemi,
i crisantemi per i nostri morti.
(Marino Moretti)
Sul crisantemo bianco
non si vede nemmeno
una traccia di polvere.
(Matsuo Basho)

August Renoir, Vaso di crisantemi

James Tissot, Crisantemi

Edgar Degas, Donna con crisantemi
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