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L’aggettivo random usato nel linguaggio scientifico e tecnologico con il significato di casuale, privo di regolarità, senza un ordine preciso, ha fornito lo spunto per una nuova rubrica, questa volta musicale, che curerò due volte al mese di lunedì. Esistono pezzi musicali a cui siamo particolarmente legati: alcuni sono diventati simbolo di una generazione, altri hanno generato e ispirato rivoluzioni e movimenti culturali riscrivendo regole, altri ancora sono divenuti strumenti di protesta riuscendo a smuovere coscienze. Li descriverò raccontando l’intreccio di musica e vita che li ha prodotti.
Continuiamo questo percorso con…
One è un singolo del gruppo musicale irlandese U2, il terzo estratto dall’album in studio Achtung Baby e fu pubblicato il 2 marzo 1992. Gli U2 sono un gruppo rock formatosi a Dublino nel 1976. Il gruppo è composto dal cantante Paul David Hewson, in arte Bono Vox, dal chitarrista David Howell Evans in arte The Edge, dal bassista Adam Clayton e dal batterista Larry Mullen Jr. Durante la loro carriera hanno venduto oltre 170 milioni di dischi, hanno ricevuto il maggior numero di Grammy Award e vinto 2 Golden Globe. Fin dagli esordi, gli U2 si sono occupati della questione irlandese e del rispetto dei diritti civili, improntando su questi temi buona parte della loro produzione artistica. Sono tra i pochi gruppi internazionali ad aver mantenuto la propria formazione originale.
Achtung Baby è il settimo album in studio del gruppo, pubblicato il 19 novembre 1991 dall’etichetta discografica Island Records. È stato inserito dalla rivista Rolling Stone al 62º posto tra i 500 migliori album di tutti i tempi. In occasione dell’anniversario dei vent’anni dall’uscita del disco fu realizzata un’edizione speciale. Da molti considerato il capolavoro assoluto della band irlandese insieme a The Joshua Tree, Achtung Baby è l’album del rinnovamento. La realizzazione del materiale fotografico del disco fu eseguita dal fotografo Anton Corbijn in Marocco.Il disco venne registrato fra Dublino e gli studi Hansa Ton di Berlino, famosi per aver ospitato precedentemente le session di registrazione di alcuni celebri album di David Bowie. L’atmosfera, più europea rispetto al precedente Rattle and Hum, si avverte in numerose canzoni; i suoni sono decisamente diversi rispetto al passato, l’elettronica fa il suo primo ingresso ma l’elemento che più spicca è la suggestiva chitarra di The Edge. Anche il tour che seguirà l’album sarà il più maestoso e visionario mai realizzato dal gruppo fino allo ZooTV Tour (29 febbraio 1992 – 10 dicembre 1993).
Quella che è una delle canzoni più famose della band irlandese nacque nel periodo di maggior tensione all’interno della band. Durante le registrazioni di Achtung Baby, la band conobbe alcuni dissidi interni per via di alcune divergenze stilistiche. Bono e The Edge spingevano in direzione di sound e generi più moderni come il dance rock, l’alternative rock, l’elettronica e il noise rock; dall’altra Larry Mullen Jr, Adam Clayton e il produttore Daniel Lanois decisi a non spostarsi dal classico suono U2. Brian Eno fece capire agli U2 che potevano tranquillamente esplorare nuove sonorità rimanendo sempre gli U2. Il gruppo fu quasi sul punto di sciogliersi, finché un riff di The Edge creato per Mysterious Ways ispirò alla band la canzone. Grazie a One fu adottato uno stile uniforme per l’intero album e il gruppo potè superare la crisi.
Per promuovere il singolo furono realizzati tre videoclip: il primo fu girato a Berlino da Anton Corbijn, già regista dei Depeche Mode. La seconda versione propone un panorama di fiori rigogliosi e bufali, su cui campeggia un pioggia di carte con scritto sopra la parola One in diverse lingue. Da notare che la foto di copertina ritrae un’opera di David Wojnarowicz, noto pittore statunitense e che gli stessi bufali provengono da una sua opera. Il terzo video mostra Bono seduto in un bar, mentre beve birra e fuma un sigaro. Lasciate le sessioni di Berlino, gli U2 conclusero le registrazioni a Dublino. Il testo è stato più volte frainteso. Come Bono ed Edge dissero più volte, è una canzone che parla di diversità e separazione: quella di un paese, la Germania, divisa in Ovest ed Est per quarant’anni; quella tra il chitarrista e la prima moglie; quella tra un sieropositivo e il padre. Secondo molti pare riferirsi alle difficoltà di Bono nel superare la perdita della madre quando lui aveva quattordici anni. One è considerata uno dei brani più popolari di ogni tempo ed è stata oggetto di cover da parte di Johnny Cash, Joe Cocker, Anastacia, Elisa e molti altri.
Deborah Mega