Alla religione dell’avere ragione
rinuncio
al suo dio morto prima del tempo
prima che la morte fosse più
di un banale dato di fatto
e ci venisse la voglia
di conservare almeno le ossa
di madri e padri e fratelli e sorelle e figlie e figli
e di tutti gli altri simili a noi nella buona povertà
Rinuncio alla vittoria ma non alla dignità
alla sicurezza ma non al conforto
Sullo specchio si asciugano le lacrime
coincidono le tracce del sale
hanno angoli simili i sorrisi
Brucio sul fuoco la rabbia
conservo in otri nuovi
la giusta indignazione
In cima alla pila non saremo meno morti
di quelli sott’acqua