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Con questa rubrica si vorrebbe dare ‘voce viva’ a testi di diverso genere e ad autori noti e meno noti che di solito vengono conosciuti tramite lettura personale e spesso silenziosa. Senza nulla togliere alla profondità dell’esperienza soggettiva di immersione nel testo, con questo tentativo si vuole porre l’accento sulla modalità dell’ascolto e della compartecipazione acustica dell’espressione letteraria, così come accade quando assistiamo ad uno spettacolo teatrale o, più semplicemente, quando dialoghiamo. La scelta di autori e testi sarà a cura della redazione, tuttavia non si esclude che potranno essere prese in considerazione proposte di testi poetici su iniziativa di esterni alla stessa redazione, che il curatore leggerà, avendo cura di inviare copia del testo proposto. Solo un’avvertenza: la voce narrante è quella di un lettore comune e non l’espressione professionale di un attore, così come l’ambiente operativo che non è uno studio di registrazione.

 

 

non farti ingannare dalle tende scure
 
dal legno color noce
 
dove sta inciso il nome,
 
non pensare alle mie stanze
 
come a voliere di uccelli neri
 
ai miei soffitti come cielo a bruma
 
al lampadario quasi deserta luna
 
 
 
a volte qui è schiamazzo
 
la palla che rimbalza contro il muro
 
un pazzo che corre con le stelle
 
un bambino che ha fretta dietro alla porta
 
 
 
come se fuori fosse sempre estate
 
come se ci fosse il sole
 
come se non si invecchiasse mai
 
come se non si morisse mai.
 
 
 
Francesco Palmieri
 
 
da “Variazioni su un dolore solo” –  raccolta inedita