Il mio quotidiano navigare tra le cose.
Al mattino ho la fortuna di perdere tempo
prendere in prestito gli attimi e lasciarli andare
rimanere incantato dalle piccole tempeste
che si scatenano nella mia tazza di tè
meditare sulle risposte evasive che ho dato
a chi nella notte mi ha posto un quesito
mostrandomi immagini dell’adolescenza
sfocando lo sfondo di un mistero rimasticato
a cui ho cambiato la trama decine di volte.
Quel pezzo di cielo che mi fa meteorologo
di me stesso da un piccolo terrazzo di città
sondando il cielo dalle case e vedermi sondato
in ripresa aerea che si allontana dal mio fuoco.
Cosa mi porta a sognare rimanendo sospeso
come chi non riesce a vedere oltre il suo passo
mancando la presa del piede alla terra
facendo girare a vuoto la macchina fantastica
che ha perso il motivo di riprendere immagini?
Vedo nelle nebbie di questo maggio autunnale
esposto alla forza dei venti delle sue rose
gli esempi maturati, le lezioni indimenticabili
le nature matrigne che abbiamo partorito
noi patrigni e matrigne delle nostre madri.
Quanti misteri si leggono in una sola tazza!
Le notizie di un naufragio disciolte nel latte
lo stupore infantile di veder navigare qualcuno
a bordo di un’arca che costeggia case allagate.
Francesco Tontoli
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