L’aggettivo random usato nel linguaggio scientifico e tecnologico con il significato di casuale, privo di regolarità, senza un ordine preciso, ha fornito lo spunto per una nuova rubrica, questa volta musicale, che curerò due volte al mese di lunedì. Esistono pezzi musicali a cui siamo particolarmente legati: alcuni sono diventati simbolo di una generazione, altri hanno generato e ispirato rivoluzioni e movimenti culturali riscrivendo regole, altri ancora sono divenuti strumenti di protesta riuscendo a smuovere coscienze. Li descriverò raccontando l’intreccio di musica e vita che li ha prodotti.
Continuiamo questo percorso con…
Wish You Were Here è tratto dall’album omonimo, nono album del gruppo progressive rock inglese Pink Floyd. Pubblicato nel 1975 dalla Harvest/EMI in Europa e dalla Columbia/Sony nel resto del mondo, fu ispirato dal materiale raccolto durante le varie esibizioni e registrato agli Abbey Road Studios di Londra. L’album fu acclamato dalla critica ed è posizionato al duecentoundicesimo posto della lista “The 500 Greatest Albums of All Time” pubblicata dalla rivista musicale Rolling Stone. E’ il disco preferito anche dai componenti della band Richard Wright e David Gilmour. Continua a leggere