Nell’ambito della rubrica “Canto presente” oggi presentiamo la poesia di
Alessandra Carnaroli Carloni
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mia madre non mi vuole
né la prima né la seconda
aperta due volte come una
caramella all’ananas
che a nessuno gli piace
ho scritto un foglio intero che
voglio morire giovane
appesa ad un balcone, un ramo
un tubo ben fissato
però dopo la cura dirò che mi è passata
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faccio uno torta californiana
per il compleanno
del marito di mia madre
la fatica più grande
dopo la pasta frolla
è non sentirmi in colpa
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ho morso a uno il braccio
all’altro l’ascella
perché è alto più di me
mi supera con la faccia
la mia ferocia è quella
di un cinghiale imbestialito
ferito solo di striscio
da un urlo sulle scale
la luce della torcia
divide il mio pigiama
in strisce buone
e altre cattive
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non sporgerti
dice mamma
mentre guarda il telefonino
io tuffo gli occhi in acqua
inseguo un pesciolino
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sono scappata di casa due volte
ti aspettavo sulla porta
con la mano stretta
alla maniglia
volevo che mi dicevi fermati
perché ero tua figlia
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uno penzola
dal soffitto
l’altra perde
sangue
sul tappetino
antiscivolo
del bagno
come una rana
salto
e mi rannicchio
in un angolo
per non pestare
le tracce
per non confondere
gli indizi
del mio trauma
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mia nonna viene a prendermi per portami a scuola
controlla le orecchie le unghie chiede
se mi sono lavato bene
mamma incinta ormai si muove poco
gli viene subito il fiatone per fare le scale
dice che gli sudano le mani
mia nonna ha settant’anni e non le importa
di essere madre un’altra volta
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io volevo guidare il camion
fare zig zag tra i birilli madri
e figli
vederli atterrare sulle palme
le teste al posto
delle noci di cocco
sentire l’urto
nel vetro come se ti piove contro
ma sono gomiti o ginocchi
così da meritare il paradiso
le vergini il miele
o almeno un posto sul pulmino
un pezzo di merendina
una matita in prestito
quando la scordo
una bella bambina
Che belle! Complimenti
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