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Non so se abbiate avuto modo di vedere gli spot del buondì motta che da qualche settimana sono trasmessi in televisione. Confezionati all’insegna del politically incorrect gli spot sono diventati virali anche nel web. Creati dalla Saatchi & Saatchi Italia, il cui direttore artistico è Alessandro Orlandi, si muovono sul terreno del colpire oltre che fulminare. Fulminare la protagonista e colpire lo spettatore.
Il primo effetto è in sé nella storiella ironico-noir narrata nello spot. Il secondo effetto lo riporto pari pari a come si è svolto nella cucina di casa mia, qualche settimana fa, alla prima visione dello spot.
Lei “Caro, hai visto il nuovo spot del buondì motta?”
lui “No, perché?”
lei “Eh tu guardalo …”
Trenta minuti dopo la pubblicità si ripresenta a interrompere puntuale una qualche forse interessante trasmissione.
Lei “Caro, vieni vieni che la ritrasmettono, guardala!”
Dalla televisione esce la vocina petulante di bambina pretenziosa, capricciosa e saccente nel suo linguaggio finto-ricercato da pubblicità televisiva tradizionale:
“Mamma, mamma, vorrei una colazione leggera ma decisamente invitante, che possa coniugare la mia voglia di leggerezza e golosità”
Risponde serafica la mamma, sistemando fiori nei vasi:
“Non esiste una colazione così, cara. Possa un asteroide colpirmi, se esiste”
Non ha nemmeno finito di pronunciare la frase che un asteroide sbadabam fshiufff tum la colpisce, facendola svanire presumibilmente schiacciata al suolo
Immagine del buondì motta in sovrapposizione. Sullo sfondo scie di asteroidi in rotta di collisione con altre mamme.
Lei “L’hai vista?”
lui “Cose da pazzi”
lei “Ma l’hai vista la bambina? Che insopportabile! Almeno l’asteroide l”avesse colpita”
lui “Invece uccide la mamma, sicuramente ci sarà un vespaio di proteste”
lei “Vedrai che la ritireranno dalla programmazione”.
Questo l’antefatto domestico.
Dopo di ciò l’ondata di post in facebook e discussioni, critiche e polemiche.
Vi propongo la serie dei tre video virali degli spot dei buondì, perché la creatività pubblicitaria mi ha sempre affascinato, almeno al pari del fastidio che è sapere la pubblicità un elemento di condizionamento che sfrutta le debolezze umane
Al primo spot ne sono seguiti altri due che sono prosecuzioni narrative con varianti di protagonista: papà e postino. A commento degli spot due brevi considerazioni da due diverse angolazioni.
da spettatori adulti: oltre al sorriso che poi, riflettendo appena un attimo, ingenera la pubblicità stessa per l’inventiva, non si puo` disconoscere che essa ha fatto centro, inducendo a parlare del prodotto e imprimendolo nella memoria dei potenziali acquirenti.
da spettatori bambini: il compatimento per lo sconvolgimento di immaginare la mamma spiaccicata al suolo. È sicuro tuttavia il balzo in avanti sulla strada della consapevolezza. La visione del filmato è l’occasione – spero – di impartire subito la spiegazione della differenza tra il falso della televisione e il vero della vita. So già che qualche bambino non si farà convinto.
Qui l’intervista ai creatori dello spot.
Al momento non si conoscono gli effetti sull’incremento vendite.
Loredana Semantica