Fuori dalla chiesa brillavano le vite avvolte intorno ai corpi
raccolte in sciame a salutare la tua, appena separata
Ognuna crudelmente elegante perché adorna delle sue povertà:
le vecchie – essere creature ne conferisce diverse –
e la nuova, di essere senza te, inconsapevoli
Spezzava la luce calda del pomeriggio d’autunno
l’averti perso senza sapere in anticipo il tuo giorno ultimo
l’averti perso e non sapere dove sei andato
dove andremo
e perché questo spreco non smette di offenderci
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