Con questa rubrica si vorrebbe dare ‘voce viva’ a testi di diverso genere e ad autori noti e meno noti che di solito vengono conosciuti tramite lettura personale e spesso silenziosa. Senza nulla togliere alla profondità dell’esperienza soggettiva di immersione nel testo, con questo tentativo si vuole porre l’accento sulla modalità dell’ascolto e della compartecipazione acustica dell’espressione letteraria, così come accade quando assistiamo ad uno spettacolo teatrale o, più semplicemente, quando dialoghiamo. La scelta di autori e testi sarà a cura della redazione, tuttavia non si esclude che potranno essere prese in considerazione proposte di testi poetici su iniziativa di esterni alla stessa redazione, che il curatore leggerà, avendo cura di inviare copia del testo proposto. Solo un’avvertenza: la voce narrante è quella di un lettore comune e non l’espressione professionale di un attore, così come l’ambiente operativo che non è uno studio di registrazione.
Lettura poetica
In questa stanza ognuno è vinto dalla noia.
Poesie lagnose, voce e gesti irritanti.
Non può essere ignorato nè interrotto.
Venuti qui da stupidi, di nostra iniziativa,
e alcuni hanno dovuto anche pagare.
Ogni angolo qui è invaso dalla noia.
Cresce il grido silente: ” Fino a quando?”.
Nessuno può sfogare la sua furia cieca.
Nessuno può interromperlo o ignorarlo
lanciargli uova, farlo assalire da un’orda
di gente disperata, distrutta dal suo parto.
In questa stanza ognuno è vinto dalla noia,
tranne il poeta. Noi lo gratifichiamo
fingendo di apprezzare i suoi sproloqui.
Nessuno può interromperlo o ignorarlo.
Finalmente è finita. Noi tutti applaudiamo.
Il poeta ringrazia con smorfie di modestia.
Ciascuno in questa stanza moriva dalla noia.
Non è stato interrotto nè ignorato.
Wendy Cope, da Guarire dall’amore, Crocetti Editore, 2012.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.