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Con questa rubrica si vorrebbe dare ‘voce viva’ a testi di diverso genere e ad autori noti e meno noti che di solito vengono conosciuti tramite lettura personale e spesso silenziosa. Senza nulla togliere alla profondità dell’esperienza soggettiva di immersione nel testo, con questo tentativo si vuole porre l’accento sulla modalità dell’ascolto e della compartecipazione acustica dell’espressione letteraria, così come accade quando assistiamo ad uno spettacolo teatrale o, più semplicemente, quando dialoghiamo. La scelta di autori e testi sarà a cura della redazione, tuttavia non si esclude che potranno essere prese in considerazione proposte di testi poetici su iniziativa di esterni alla stessa redazione, che il curatore leggerà, avendo cura di inviare copia del testo proposto. Solo un’avvertenza: la voce narrante è quella di un lettore comune e non l’espressione professionale di un attore, così come l’ambiente operativo che non è uno studio di registrazione.

 

 

Dell’impotenza
 
sono furia
che non muove foglia
pure se voglio
 
perché io solo l’immagine
la somiglianza
un riflesso bastardo
che non è dio
e uomo nemmeno
 
e sto senza più cielo
straniero qui a terra
indeciso
se vivere sia questo
o soltanto sia un morire
che accade già da tempo.
 
 
Francesco Palmieri
dalla raccolta edita “Il male nascosto”
Edizioni Terra d’ulivi