Con questa rubrica si vorrebbe dare ‘voce viva’ a testi di diverso genere e ad autori noti e meno noti che di solito vengono conosciuti tramite lettura personale e spesso silenziosa. Senza nulla togliere alla profondità dell’esperienza soggettiva di immersione nel testo, con questo tentativo si vuole porre l’accento sulla modalità dell’ascolto e della compartecipazione acustica dell’espressione letteraria, così come accade quando assistiamo ad uno spettacolo teatrale o, più semplicemente, quando dialoghiamo. La scelta di autori e testi sarà a cura della redazione, tuttavia non si esclude che potranno essere prese in considerazione proposte di testi poetici su iniziativa di esterni alla stessa redazione, che il curatore leggerà, avendo cura di inviare copia del testo proposto. Solo un’avvertenza: la voce narrante è quella di un lettore comune e non l’espressione professionale di un attore, così come l’ambiente operativo che non è uno studio di registrazione.
e allora mi sono messo in viaggio
e ti ho cercata altrove
ho bussato a mille porte
credendo dietro ogni porta
che avresti aperto tu
ho camminato mille strade
aspettando ad ogni incrocio
che poi arrivassi tu
ho inseguito cento spalle
chiamandoti per nome
e poi non eri tu
ma solo un’altra faccia
che non eri tu
ho guardato in mille case
ho ascoltato mille passi
ho aspettato mille treni
cercato in gallerie
disceso mille scale
e risalite a mille
e tu soltanto un’ombra
a rimanere scura,
un lampo di memoria
e poi ancora la sera
domani mi laverò la faccia
mi pulirò dal sale
un fiore rosso e vivo
io prenderò in giardino
e gli darò il tuo nome
poi senz’acqua, senz’acqua,
io lo vedrò morire.
Francesco Palmieri
dalla raccolta inedita “Mr Hyde o del profondo abisso”
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