Con questa rubrica si vorrebbe dare ‘voce viva’ a testi di diverso genere e ad autori noti e meno noti che di solito vengono conosciuti tramite lettura personale e spesso silenziosa. Senza nulla togliere alla profondità dell’esperienza soggettiva di immersione nel testo, con questo tentativo si vuole porre l’accento sulla modalità dell’ascolto e della compartecipazione acustica dell’espressione letteraria, così come accade quando assistiamo ad uno spettacolo teatrale o, più semplicemente, quando dialoghiamo. La scelta di autori e testi sarà a cura della redazione, tuttavia non si esclude che potranno essere prese in considerazione proposte di testi poetici su iniziativa di esterni alla stessa redazione, che il curatore leggerà, avendo cura di inviare copia del testo proposto. Solo un’avvertenza: la voce narrante è quella di un lettore comune e non l’espressione professionale di un attore, così come l’ambiente operativo che non è uno studio di registrazione.
(a mia figlia)
ricordami come la mano sicura,
il passo dietro alle spalle
a guardarti il cammino
ricordami all’angolo
come una fotografia
tra la mensola e il muro,
come il gattino, l’orsetto,
ora in fondo alla cesta
e se ti verrò in mente
qualche volta o per anni,
tu fammi leggero
scarta errori e dolori,
sfoglia il velo di nero
delle colpe a mio nome
poi di quelle accadute
senza averle volute
guarda all’attimo puro
quando io padre e tu figlia
stavo avanti nel buio
per le ombre sui muri
l’improvvisa paura
e ricordami un breve
ricordami lieve
sarò morto due volte
se sarò sulle spalle
un altro peso di croce.
Francesco Palmieri
(dalla raccolta “Biografie” edita da Terra d’ulivi)
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