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Ph. Linda De Luca

Maria Grazia Galatà ha rivolto l’invito di “Una vita nell’arte” a Linda De Luca, che ha risposto come segue. Grazie Linda.

Quanto sia difficile per me scrivere del mio intimo, della mia essenza terrena, legata a tutto quello che si muove intorno, e mi fa smuovere sempre con difficoltà, è una prova che mi costa davvero molta fatica, perché solo in modo sincero posso scrivere di me e di quello che mi lega alla fotografia.
Nasce spontaneamente il mio avvicinarmi alla fotografia, con la curiosità, tramite l’uso dei tempi lunghi, di invadere quel tempo e spazio dove tutto è possibile, una polvere sottile, avvolge ogni cosa, al di là di ogni forma oggettiva, i corpi cercano una vita” eterna” sospesa .
Per chi come me conosce da vicino la malattia da quasi 40 anni e la paura di finire come tutto, ecco che lì, in quelle foto vedo e sento la mia dichiarazione di vita, senza però una narrazione di me e dei miei “guai”.
Non cerco la commiserazione, ma la mia libera interpretazione di ciò che sento più vicino alle mie paure, fragilità, speranze.
Quello che ne esce sono io, sempre in modo sincero, cerco il mio consenso, e la mia storia.
Ho avuto più occasioni di partecipare a mostre e mi hanno dato la possibilità di fare conoscere ciò che faccio, ma in questo momento sono concentrata sul cambiamento, che lo sento forte e vivo, e come non mai ho la voglia di fare un progetto sotto forma di fanzine, un piccolo-grande sogno da portare a termine nel tempo.

Linda De Luca