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Con questa rubrica si vorrebbe dare ‘voce viva’ a testi di diverso genere e ad autori noti e meno noti che di solito vengono conosciuti tramite lettura personale e spesso silenziosa. Senza nulla togliere alla profondità dell’esperienza soggettiva di immersione nel testo, con questo tentativo si vuole porre l’accento sulla modalità dell’ascolto e della compartecipazione acustica dell’espressione letteraria, così come accade quando assistiamo ad uno spettacolo teatrale o, più semplicemente, quando dialoghiamo. La scelta di autori e testi sarà a cura della redazione, tuttavia non si esclude che potranno essere prese in considerazione proposte di testi poetici su iniziativa di esterni alla stessa redazione, che il curatore leggerà, avendo cura di inviare copia del testo proposto. Solo un’avvertenza: la voce narrante è quella di un lettore comune e non l’espressione professionale di un attore, così come l’ambiente operativo che non è uno studio di registrazione.

Non abita più qui

certo è impossibile

non indossare l’armatura

su questi nostri corpi

troppo fragili per i colpi di martello,

le ferite a morte nella carne

 

(ci squassa il vento, le stagioni,

amiamo e poi abbandoniamo

siamo amati e poi lasciati,

brindiamo per nascite e compleanni,

taciamo poi

accompagnando i nostri morti)

 

certo non sempre riesce l’amuleto

ma se infine una ragione forte

ci sostiene,

crediamoci pure

ma non crediamoci troppo

 

perché il dio che vogliamo

non abita più qui.

 

 

(1998)

 

Francesco Palmieri
dalla raccolta inedita “Poesie giovanili e sparse”